L’istituzione delle zone a traffico limitato in città sono state un toccasana per i pedoni e per salvaguardare alcuni luoghi dalla combustione e dall’inquinamento in determinate ore del giorno. Tuttavia, ciò non ha comunque reso esente la svolta da polemiche e rimostranze, da parte di categorie che hanno riscontrato problemi nel dover attraversare soprattutto per lavoro zone nelle quali non è possibile transitare con le auto. La querelle con le amministrazioni comunali va avanti da tempo e stavolta ha raggiunto il grado di insurrezione.
Polemica per le ZTL, la categoria non ci sta: ricorso al Tar
La Centurione ha spiegato che nel centro della città sono raccolti la maggior parte degli ambulatori e medici di gruppo. Ogni dottore ha 1.500 pazienti circa, quindi risulta impensabile dover pagare per assolvere a un obbligo previsto dal contratto. “Non ci sono stati concessi gli abbonamenti; abbiamo chiesto parcheggi riservati per le visite domiciliari in tempi brevi e non è stata accolta l’istanza. Allora sposteremo gli ambulatori in periferia, contro i principi del Pnrr sull’assistenza al cittadino. Su ciò si baserà il ricorso al Tar”, ha annunciato la rappresentante della Fimmg.
Sarà quindi il Tar a pronunciarsi e a eventualmente modificare il regolamento, tuttavia non si nutrono grosse speranze per gli italiani a causa di precedenti che sono stati respinti dalla maggioranza, circa le rimostranze della categoria medica. Siccome l’accesso alla ZTL è previsto, sebbene si paghi un abbonamento annuale, è probabile che la procedura sarà riconfermata ma la battaglia dei medici non sarà comunque inibita al primo rifiuto.