La Yamaha non è ormai da tempo il punto di riferimento della MotoGP, ma ora ha capito il problema. Ecco i dettagli.
La MotoGP di oggi viene dominata, in lungo ed in largo, dalla Ducati, la quale ha creato un sistema imperiale, schierando ben otto moto al via. Ciò significa che oltre alle due ufficiali, ci sono ben tre team satelliti che hanno deciso di legarsi alla casa di Borgo Panigale, e questo è ovviamente un problema per le rivali. Pensate che la Yamaha è rimasta con le sole due moto factory in pista, cosa che inficia lo sviluppo e riduce le possibilità di vincere.
Con più moto al via, non solo ci sono maggiori possibilità di podio e di ottenere risultati di rilievo, ma si hanno anche molti più dati da raccogliere e da poter incrociare, in modo da velocizzare i miglioramenti da apportare al mezzo tecnico. La casa di Iwata ha deciso di ingaggiare Alex Rins sul fronte piloti, il quale prende il posto di Franco Morbidelli, che si è legato alla Ducati del team Pramac, andando senza alcun dubbio a guadagnare da questa situazione.
La Yamaha ha chiuso il 2023 senza nemmeno una vittoria, cosa che non succedeva da una ventina di anni, un incubo senza fine e che necessita di essere fermato. Ai fan della MotoGP non può far piacere vedere i giapponesi così in crisi, dal momento che anche la casa più vincente di sempre, ovvero la Honda, è in un vicolo cieco. Allo stato attuale delle cose, le concessioni possono essere un bell’aiuto, ma è chiaro che non basteranno per chiudere il gap.
Yamaha, ecco perché non è più competitiva
La Yamaha ha vinto il suo ultimo titolo costruttori nel lontano 2015, mentre nel 2021 è tornata al titolo piloti, più grazie al fenomenale Fabio Quartararo che non per la forza della M1. Lin Jarvis, il grande boss del team, ha parlato di quello che è il grande problema odierno della casa di Iwata, vale a dire la mancanza di una squadra satellite, oltre ad una mentalità troppo conservatrice, in un’intervista riportata da “MotoSan“.
Ecco le sue parole: “Le concessioni? Averle, nel nostro caso, ci sarà molto utile, perchè come sapete abbiamo solamente due piloti in pista in questo momento. Quindi siamo sempre in difficoltà e non abbiamo abbastanza tempo per acquisire dati e portare a casa delle nuove conoscenze. Abbiamo potuto fare tante scelte grazie a questo vantaggio e dobbiamo sfruttarlo al meglio“.
Jarvis ha poi ricordato quanto sia importante riuscire ad avere un team satellite: “Dobbiamo essere più aperti mentalmente, non per creare un sistema uguale a quello Ducati, ma per dare alla Yamaha una nuova impostazione. Per andare avanti ed essere competitivi sarà fondamentale avere una squadra satellite, al momento non credo che potremo vincere il campionato, penso che ce la potremo giocare in qualche gara, ma una seconda squadra ci darebbe una grande mano nello sviluppo della moto. Dobbiamo essere più competitivi per convincere una squadra a scommettere su di noi“.