Nessuno vorrebbe mai vedere un graffio sulla carrozzeria della propria auto, ma c’è un metodo particolare per risolvere il problema.
La reazione di tutti quanti nel momento in cui ci si dovesse imbattere su di un graffio sulla carrozzeria della propria auto sarebbe più o meno similare a quella del film “Così è la vita” di Aldo, Giovanni e Giacomo. In quella scena famosissima, Giovanni rimase con gli occhi spalancati e immobile, prima di mettersi in auto in lacrime per aver subito tre graffi sulla carrozzeria.
Una scena che ha fatto ridere tutti gli italiani e che a distanza di quasi 30 anni è ancora molto attuale. Se in un film comico si tratta di una scena molto divertente, le cose non vanno nello stesso modo nel momento in cui il “Giovanni della situazione” diventiamo proprio noi stessi.
Sono diverse le cause che possono comportare dei graffi o delle righe sull’auto, anche se quelle più probabili sono degli sciocchi e inutili atti vandalici. Altre situazioni che possono generare dei graffi sulla carrozzeria sono derivati da altri automobilisti decisamente poco attenti che, nel momento in cui devono entrare o uscire da un parcheggio, strusciano il loro veicolo sulla fiancata altrui. Anche in questo caso basterebbe solo un po’ più di attenzione per evitare dei danni, ma per fortuna ci sono una serie di soluzioni spesso inattese.
Sono diversi gli accessori che sono utilizzati dalle donne per sentirsi più belle, anche se non ne avrebbero bisogno. Uno di questi è lo smalto per le unghie, che può essere di diversi colori.
Non tutti però sanno che lo smalto non è solo uno degli accessori più apprezzati dalle donne, ma può essere anche un eccezionale strumento che, almeno in un primo momento, permette di tamponare il danno di un graffio all’auto. Una situazione dunque davvero incredibile, ma ci sono alcune precisazioni da dover fare.
Gli smalti per le unghie possono essere perfetti per poter essere utilizzati su quelle carrozzerie che presentano una vernice acrilica, considerando infatti come entrambe le sostanze presentano dei composti molto simili. La pratica però non è poi così sconosciuta come potrebbe sembrare per qualcuno.
Infatti già nel 1920 fu Michelle Menard a utilizzare la vernice acrilica per la produzione di smalti per le unghie, cercando di emulare ciò che era stato attuato sulle auto a causa dell’assenza di smalto. Dunque un binomio che va avanti da oltre 100 anni e in caso di necessità permette ancora oggi di nascondere i graffi sulla carrozzeria dell’auto.
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