Le prossime settimane si preannunciano decisive per l’industria automobilistica dell’Europa, con Ursula von der Leyen che si prepara a lanciare importanti discussioni per affrontare la crisi che sta investendo il settore. Le voci indicano che il dialogo potrebbe iniziare tra il 27 e il 29 gennaio, in un contesto di crescente preoccupazione dovuta alla transizione verso l’elettrico e alla crescente competitività dei produttori cinesi. L’obiettivo principale sarà quello di integrare misure urgenti nel Clean Industrial Deal, in scadenza il 26 febbraio, per prevenire un ulteriore deterioramento della situazione. La pressione per trovare soluzioni efficaci è alta e i leader del Partito Popolare Europeo hanno messo in evidenza l’importanza cruciale dell’industria automobilistica per l’intera economia europea.
Il dialogo, che era stato annunciato a dicembre ma era rimasto in sospeso a causa di un malanno di von der Leyen, inizierà subito dopo le conferenze economiche di Davos. Il presidente della Commissione Europea avrà un ruolo da protagonista nelle discussioni con i costruttori automobilistici e gli stakeholder di settore. Le aspettative sono elevate: Stéphane Séjourné, vicepresidente dell’Unione Europea per l’Industria, ha dichiarato che le prime risposte e strategie operative dovrebbero arrivare entro circa 40 giorni. Questo piano dovrebbe integrare la necessità di stimolare la domanda di veicoli elettrici e di fornire protezione contro i sussidi ritenuti sleali provenienti dalla Cina. Il dialogo ha quindi l’intento di bilanciare le esigenze ambientali e le sfide competitive del settore automobilistico europeo.
Italia e Germania si stanno preparando a difendere i loro settori automobilistici chiave. Il ministro italiano Adolfo Urso prevede di incontrare i vicepresidenti della Commissione Europea a Strasburgo per discutere due documenti non ufficiali a favore dell’industria automobilistica. La posizione italiana si dimostra allineata con le richieste del Ppe, chiedendo una strategia che eviti restrizioni eccessive, abbracciando invece una neutralità tecnologica. La Germania, sul suo fronte, sta promuovendo l’inclusione dei biocarburanti come palo centrale nella transizione energetica dell’industria automobilistica, dando l’importanza che merita a diverse soluzioni sostenibili.
In ultima battuta, i leader del Ppe hanno lanciato un forte appello per una revisione delle normative sulla sostenibilità attualmente vigenti, in particolare quelle che gravano sulle piccole e medie imprese . A tal proposito, è stata avanzata la proposta di sospendere per un periodo di due anni le regole relative alla rendicontazione e al meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera. Questo cambiamento sarebbe fondamentale per supportare la competitività del settore automobilistico europeo, mantenendo al contempo gli obiettivi di sostenibilità ambientale. La questione ora è di vitale importanza, in un contesto in cui la competitività europea deve affrontare sfide senza precedenti, tanto in termini di rinnovamento tecnologico quanto di pressione commerciale internazionale.
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