Si tratta di una delle più importanti case produttrici di moto, e purtroppo ha dichiarato il fallimento: cosa succede adesso.
Una cosa che può accadere davvero a tutti quanti i costruttori, sia di moto che di auto, sta nel fallimento. Davvero a chiunque può succedere di finire nel peggiore dei modi sotto questo punto di vista. E, a quanto pare, è proprio ciò che è successo a un colosso motociclistico. Quest’ultimo ha infatti dichiarato fallimento.
Il problema adesso, oltre alla sorte del brand di cui vi stiamo parlando, riguarda anche altre società con cui era affiliato. Detto questo, non ci resta altro da fare che scopire cosa sta efefttivamente accadendo nelle ultime ore in merito a una situazione che è diventata più spinsoa e delicata che mai.
Fallimento per questo colosso delle moto: cosa è successo
La KTM, una delle case costruttrici motociclistiche più improtanti in assoluto, ha presentato istanza di fallimento, e in particolar modo la Pierer Mobility AG (casa madre di KTM). Ma cosa ha portato a questa delicata situazione finanziaria? Gli alti tassi di interesse, i problemi legati agli stipendi e anche ciò che si possono permettere i clienti al giorno d’oggi; ma pure la carenza di pezzi di ricambio, i tempi di consegna più lunghi, problemi di produzione e tanto altro ancora. Insomma, quando si arriva a una situazione di questo genere le motivazioni non sono mai casuali, e sono pure svariate.
In particolar modo, ha presentato istanza di ristrutturazione della propria attività KTM AG: per capirci, è la sezione del brand che contiene Husqvarna, KTM stessa, GasGas e anche MV Agusta. Questa mossa è voluta dalla società austriaca per cercare di ridurre il debito che l’attanaglia da anni. Il problema, però, è che si parla di svariati miliardi di euro. Sarà difficile, quindi rialzare la china nel breve periodo. Il rischio è che anche le aziende affiliate a questo storico marchio possano trovarsi in una situazione più delicata che mai. Pensiamo, per esempio, all’italiana MV Agusta.
I massimi dirigenti del marchio hanno cercato di rassicurare un po’ tutti quanti sul futuro, tuttavia è difficile esprimere particolari certezze in condizioni critiche come queste. E così, anche società che avevano solo da guadagnare da una partnership così importante, adesso rischiano di finire in un travolgente buco nero di negatività e poche sicurezze economiche e commerciali. L’auspicio è che, qualora KTM crollasse, i brand affiliati non subiscano alcun tipo di contraccolpo in tal senso.