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Toyota, è finita? L’annuncio gela gli appassionati

Le cose si mettono male per Toyota. L’azienda è vicina a dare l’addio tanto temuto. In queste condizioni non può fare più niente. 

In questo periodo molto complicato per l’industria dell’automotive c’è un nome che non se la passa male come altre aziende: si tratta della compagnia nipponica Toyota che, nonostante gli stravolgimenti sul mercato, i ritardi e la crisi dei microchip, continua a confermarsi di anno in anno leader delle vendite.

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Toyota, è finita un’epoca – Flop Gear.it

Le tre armi che Toyota ha sul mercato si chiamano Corolla, Yaris e Rav4, tutti modelli che vendono milioni di unità e che hanno superato i dieci milioni di auto vendute prima o dopo. Nonostante questi eccellenti risultati, potremmo presto ricevere la notizia che una “testa” eccellente è saltata in seno alla direzione del marchio giapponese. Una figura di rilievo rischia l’addio.

Stiamo parlando niente poco di meno che del Presidente dell’azienda Akio Toyoda, nipote di quel Kichiro che oltre cinquant’anni fa diede vita ad uno dei marchi produttori di auto più di successo del pianeta: le cose si sono messe male per Akio che deve fare i conti con diverse problematiche.

Azionisti scettici, la poltrona di Toyota è a rischio

Pur essendo stato rieletto dal Consiglio di Amministrazione nel giugno dello scorso anno come CEO dell’azienda con il 72% delle preferenze totali ora Toyoda lancia un vero SOS sulla sua situazione: “Se continua così, non potrò più guidare l’azienda”, avrebbe detto alla stampa nelle ultime ore allarmando tutti.

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L’addio di Akio Toyoda è solo questione di tempo (ANSA) – Flop Gear.it

Il sostegno degli investitori stranieri verso Toyoda, ad oggi 68enne, è calato al 34% con lo scetticismo della Institutional Shareholder Services che ha pesato dopo lo scandalo di Daihatsu: qualche tempo fa l’azienda controllata da Toyota è stata accusata di aver truccato i risultati dei test di sicurezza fin dalla fine degli anni ottanta e questo ha contribuito a far saltare diverse poltrone nella dirigenza del brand, ripercuotendo il tutto su Toyoda.

Sceso appena al 55% anche il sostegno degli investitori nazionali che a quanto pare, non si fiderebbero più così tanto del presidente. Secondo la stampa anglofona anche lo scetticismo di Toyoda verso le automobili elettriche – che ha sempre osteggiato in favore dell’idrogeno – pesa sulla decisione. Gli investitori di dettaglio restano dalla parte del presidente, almeno il 99% di loro, ma non sappiamo ancora se sarà sufficiente per impedire un cambio al vertice quasi inevitabile.

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