Tesla è sempre argomento di grande attualità nelle notizie che riguardano il mercato automobilistico. Una di queste interessa anche l’Italia da vicino
Un colosso come Tesla può regalare migliaia di posti di lavoro, soprattutto con le sue GigaFactory, immensi centri di produzione e assemblaggio che catalizzano la produzione. Anche l’Italia sogna di averne una sul proprio territorio ma, a quanto pare, non sarà semplice.
Tesla ha fatto registrare un calo delle vendita negli ultimi mesi, come tutti i costruttori di auto elettriche. La domanda per le EV è in calo rispetto a quanto preventivato e si stanno studiando nuovi modi per attrarre gli acquirenti.
Il colosso americano fondato da Elon Musk è ovviamente sempre all’avanguardia, sia da un punto di vista tecnico che di strategie. La produzione delle auto elettriche statunitensi avviene all’interno di queste GigaFactory, immense strutture dove vengono allestitele vetture e nelle quali lavorano migliaia di persone.
Al momento esistono ben 5 GigaFactory operative di cui 3 sono negli Stati Uniti. Il centro storico di Fremont, in California, dove vengono sfornate ben 550.000 Model 3 e Model Y all’anno, a cui sommare le 100.000 Model S e Model X. Poi abbiamo la prima costruita che è quella del Nevada, adibita alla produzione di batterie di ioni di litio e diverse componenti dei motori.
All’estero le principali strutture operative sono quella di Shanghai, in Cina, la più grande per estensione (capacità produttiva di 750.000 unità all’anno) e la sede di Berlino, inaugurata a inizio 2022 e già operativa a pieno ritmo.
Tesla, nuova GigaFactory: l’Italia deve vedersela con altri concorrenti
Stando a quanto riportato da fonti governative, nei mesi scorsi, ci sono stati contatti con Tesla per poter creare una GigaFactory anche nel nostro Paese. Le discussioni vertevano in particolare sulla Puglia, con un progetto davvero interessante e all’avanguardia.
Una struttura del genere crea un indotto pazzesco, migliorando l’occupazione dell’intera Regione e offrendo ottime prospettive di sviluppo al territorio. Il problema è che non c’è solo l’Italia in lizza. Tesla è infatti in contatto anche altri Stati, come la Thailandia che mira a diventare il principale riferimento per il Sud-Est asiatico.
Il Paese asiatico offre la possibilità di costruire un complesso da 3,2 milioni di metri quadri, alimentando il tutto con energia da fonti rinnovabili, particolare questo assai gradito da Musk. L’incontro tra i dirigenti americani e il Primo Ministro thailandese, Prayut Chan-o-cha ha alimentato ulteriormente le possibilità di riuscita del progetto.
Per l’Italia oltre alla Thailandia esistono anche altri concorrenti, come il Canada, il Messico, l’Indonesia e l’India. Spuntarla vorrebbe avere un indotto pari a quello di un grande evento internazionale ma con una maggiore durata nel tempo.