La Tesla ha avviato quella che è stata definita la guerra dei prezzi, tagliando i listini. Ecco perché non è una vittoria certa.
Per le auto elettriche non c’è ancora stato quel boom sul fronte delle vendite in cui si sperava, con la Tesla che continua ad essere un punto di riferimento, pur essendo stata superata nelle vendite globali dalla BYD. Questo ci conferma quanto la Cina stia crescendo sul fronte delle immatricolazioni, vista la produzione di modelli molto tecnologici e di qualità, che vengono venduti a prezzi meno elevati.
Questo, ovviamente, genera preoccupazione per ciò che riguarda gli altri marchi, con la compagnia di Elon Musk che di certo non sta vivendo un periodo semplice. Di questi tempi, un anno fa, era partito il progetto di tagliare i prezzi delle auto elettriche, visto il crollo delle vendite che c’era stato nel 2022 e che aveva obbligato i vertici a cercare di rispondere in maniera importante.
La Tesla ha avviato quella che è un’operazione da molti ritenuta rischiosa, come ad esempio da Carlos Tavares di Stellantis, che l’ha definita un’operazione che rischia di condurre tutti verso un bagno di sangue. A questo punto, proviamo a capire quelle che saranno le conseguenze dell’ormai ben nota guerra dei prezzi, che non ha di certo solamente responsi positivi, almeno sino a quando non si riusciranno ridurre i costi di produzione.
Tesla, ecco i rischi dietro il taglio dei prezzi
Sul sito web “vaiaelettrico.it“, è stata pubblicata un’analisi molto interessante, realizzata da due lettori del sito, Daniele e Marco. Entrambi hanno riflettuto sul taglio dei prezzi, citando anche la preoccupazione degli investitori di casa Tesla. Infatti, come sottolineato anche da Stellantis, la vendita non porta a ricavi così importanti, dal momento che i prezzi alla clientela sono stati abbassati, ma il prezzo dei costi di produzione è rimasto lo stesso.
In sostanza, dalla vendita di una vettura non si guadagna quanto si dovrebbe, e le azioni Tesla a Wall Street hanno perso il 2% alla notizia del taglio dei prezzi. Per il momento però, la preoccupazione c’è soprattutto tra le concorrenti, dal momento che, per ciò che sembra, non sono pronti a muoversi verso un ribasso dei listini.
La Tesla ha deciso rapidamente di tagliare i prezzi, e la prima parte del 2023 aveva portato ad un netto aumento delle vendite, anche se la seconda parte dell’anno è stata meno vantaggiosa. A seguire questa tecnica, in queste ultime settimane, ci si è messa anche la Volkswagen, che ha deciso per un taglio ai prezzi della gamma ID., ma in questo caso, la casa di Wolfsburg è stata costretta da una crisi tremenda.
Infatti, la Volkswagen ha avviato un taglio ai costi di 10 miliardi da portare a conclusione entro il 2026, con i primi 4 miliardi che dovranno essere avviati entro il 2024. Dunque, la casa texana è stata la pioniera, ed ora potrebbe seriamente pensare di ritirarsi su proprio grazie a questo metodo. Nell’attesa che la produzione inizi a dimostrarsi meno costosa.