Sembra non esserci fine a questo problema. Stellantis non sarà l’unico marchio a dover ordinare uno stop alla circolazione per determinate vetture ma il danno è davvero grave.
I costruttori che hanno utilizzato prodotti di questa azienda negli ultimi dieci anni hanno dovuto far fronte a richiami e lamentele da parte dei clienti. Purtroppo, anche molti brand membri del Gruppo Stellantis montavano componenti di questo brand, cosa che ha portato il gruppo a muoversi in tal senso.
Lo scandalo della Takata Corporation, azienda giapponese specializzata nella produzione di componenti per automobili, ha portato addirittura al fallimento della compagnia stessa dopo ottant’anni di servizio nel campo dei motori. Dopo una serie di incidenti occorsi nel 2013, è stato rilevato che milioni di airbag montati sulle vetture commercializzate da brand di tutto il mondo erano difettosi.
Purtroppo anche i marchi che vendono automobili in Italia hanno spesso e volentieri utilizzatp componenti della Takata prima che uscisse fuori questo enorme disastro: anche molti brand membri del Gruppo Stellantis sono coinvolti nella questione e continuano ad ordinare richiami su richiami ormai da anni, con l’ultimo che ha indispettito non poco i clienti.
Maxi richiamo per Citroen
L’ultima fase dell’enorme maxi richiamo – già diventato il più ampio di tutti i tempi nel mondo delle automobili – riguarda la bellezza di 600mila automobili di Citroen, casa parte del Gruppo Stellantis: i modelli coinvolti sono principalmente delle Citroen C3 e Citroen DS3 costruite tra gli anni 2009 e 2019 che montavano proprio gli airbag incriminati della Takata e che ancora non sono state richiamate prima di quest’anno.
Ebbene si, oltre che in Medio Oriente e Francia, alcune di queste auto sono state vendute anche in Italia. Il disagio provocato dal richiamo ha fatto lamentare molti clienti, alcuni dei quali disposti pure a rischiare, guidando nonostante l’avviso dell’azienda. Ma anche chi ha ricevuto un’auto sostituiva da Stellantis – circa 60mila persone per ora – in attesa del controllo da parte delle officine specializzate – ha un bel problema per le mani.
Infatti, cosa succede se una di queste auto “incriminate” si trova in un parcheggio a pagamento? Il guidatore non può spostarla a causa del pericolo che l’airbag non funzioni. Bisogna aspettare – o pagare di tasca propria – un carro attrezzi. E chi garantisce se l’auto è parcheggiata in una strada pubblica che un ladro non possa approfittare della lunga assenza del guidatore per fare i propri comodi? La situazione insomma crea enorme disagio ai proprietari e non solo per quelli rimasti senza auto di cortesia.