Un nuovo combustibile si fa largo sul panorama motoristico. Grazie a questo tipo di carburante, benzina e diesel appartengono al passato.
Nel panorama automobilistico globale, dove le tensioni ambientali e la necessità di ridurre le emissioni di carbonio sono sempre più pressanti, un nuovo protagonista sta emergendo e promette di rivoluzionare il settore: l’auto a idrogeno. Questo sviluppo potrebbe segnare un cambiamento significativo, non solo per i veicoli a benzina e diesel, ma anche per quelli elettrici, spesso considerati la soluzione definitiva per un futuro sostenibile.
Alcuni carburanti alternativi spesso trascurati rispetto all’elettrico, stanno guadagnando terreno grazie agli investimenti e allo sviluppo tecnologico di aziende in tutto il mondo. L’alternativa all’elettrico è già disponibile ma ciò che manca sono gli investimenti: saranno le aziende che ci hanno visto lungo già da tempo a portare avanti questo tipo di iniziativa.
Le sfide e i vantaggi dell’idrogeno
Aziende, ad esempio, come Bosch, che ha recentemente avviato la produzione di modelli di celle a combustibile a Stoccarda. Queste celle, che utilizzano idrogeno per produrre elettricità, offrono un’alternativa pulita e potenzialmente più sostenibile rispetto alle batterie al litio utilizzate nei veicoli elettrici. La Bosch, in collaborazione con Nikola Corporation, ha già pianificato l’implementazione su larga scala di camion Classe 8 alimentati a idrogeno, con l’obiettivo di investire 2,5 miliardi di euro in questa tecnologia entro il 2026.
Il passaggio a un sistema di alimentazione a idrogeno non è solo un cambiamento di combustibile, ma potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione tecnologica e infrastrutturale. Attualmente, uno dei maggiori ostacoli è la produzione sostenibile e la distribuzione dell’idrogeno stesso. L’idrogeno può essere ricavato da diverse fonti, ciascuna con impatti ambientali e costi differenti. Esistono diversi “colori” di idrogeno: verde, blu, grigio, nero e marrone. Il grande vantaggio dell’idrogeno verde è che non produce emissioni di CO2 durante la sua produzione, rendendolo una delle opzioni più ecologiche.
L’impegno delle case automobilistiche
L’idrogeno non è solo una promessa teorica. Diverse case automobilistiche di alto profilo, tra cui Toyota e Porsche, stanno lavorando attivamente su veicoli a idrogeno. Toyota, ad esempio, ha già introdotto sul mercato il modello Mirai, una berlina alimentata a idrogeno che ha dimostrato l’efficacia e la praticabilità di questa tecnologia. Anche Porsche sta esplorando l’idrogeno come parte del suo impegno a lungo termine per la sostenibilità e la riduzione delle emissioni.
Tuttavia, il percorso verso un’adozione diffusa dell’idrogeno è irto di sfide. La produzione e il trasporto dell’idrogeno comportano costi elevati e la necessità di infrastrutture nuove e sofisticate. Inoltre, l’idrogeno deve essere immagazzinato a pressioni molto elevate, il che presenta problemi di sicurezza e manutenzione. La sua natura inodore e incolore rende difficile individuare eventuali perdite, aumentando i rischi associati al suo utilizzo.
Nonostante queste difficoltà, l’idrogeno offre vantaggi significativi rispetto alle batterie. Oltre a non produrre emissioni di CO2, le celle a combustibile ad idrogeno possono essere rifornite rapidamente, risolvendo uno dei principali inconvenienti delle auto elettriche: i tempi lunghi di ricarica. Questo rende l’idrogeno particolarmente adatto per veicoli commerciali e di trasporto pesante, che richiedono autonomia e tempi di fermo ridotti.
L’idrogeno come pilastro di un futuro sostenibile
In Germania, Bosch sta testando l’uso di celle a combustibile stazionarie per la produzione di calore ed energia, con un’efficienza che potrebbe raggiungere il 90%. Queste tecnologie potrebbero essere utilizzate anche in altre applicazioni industriali, ampliando ulteriormente il potenziale dell’idrogeno come pilastro di un futuro energetico sostenibile.
Al momento, l’alimentazione ad idrogeno è un’opzione interessante ma poco pratica per le vetture di uso quotidiano: se più aziende come Bosch, però, iniziassero ad investire massicciante in questo campo quella che ora sembra un’utopia potrebbe trasformarsi rapidamente in una solida e conveniente realtà per centinaia di migliaia di automobilisti!