Il dirigente del gruppo Stellantis fa un annuncio sul futuro che spaventa tutti. Ecco cosa bisogna fare alla svelta.
Il mercato dell’auto sta vivendo una fase di ripresa dopo anni molto complicati, ed il gruppo Stellantis è uno dei più chiacchierati sulla scena mondiale, ma anche in Italia. Le tensioni con il Governo hanno caratterizzato l’ultimo periodo, ed il sequestro da parte delle autorità delle Fiat Topolino al porto di Livorno non ha contribuito a calmare le acque. Tuttavia, in questi giorni sono emerse buone notizie per Mirafiori, dove verrà prodotta, a partire dal 2026, la Fiat 500 Hybrid.
Dunque, tra Stellantis ed il nostro esecutivo ci sono prove di distensione, ed è ormai chiaro che tutti debbano remare nella stessa direzione, per cercare di combattere un “nemico” comune. Stiamo parlando ovviamente della Cina, che sulle auto elettriche ha un gran vantaggio, e che ha subito diverse critiche per la sua capacità di tenere bassi i prezzi di vendita. Il boss della holding multinazionale olandese ha parlato chiaro.
Stellantis, Tavares e la grande minaccia cinese
La Cina è la grande rivale dei marchi globali, visto il grande vantaggio accumulato sulle auto elettriche. Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha capito che la Cina va combattuta e non limitata, cosa dichiarata anche dal suo omologo in Ferrari, ovvero Benedetto Vigna. Parlando alla stampa, il manager portoghese ha fotografato una situazione di vantaggio per il paese del Dragone, sul quale occorre recuperare parecchio terreno.
Ecco le sue parole: “Contro la Cina abbiamo due scelte di fronte a noi, che sono il protezionismo o la lotta. L’Europa ha scelto la prima strada, ma io non la condivido, e credo sia solo impoverimento. Se non competi per ottenere il benessere nel mondo di oggi, diventi più povero, e magari non lo fai perché qualcuno ti dice di non farlo“.
Il CEO di Stellantis ha una visione chiara di ciò che occorre fare per cercare di combattere l’offensiva cinese: “Dal mio punto di vista, quella che è in corso è una gara, e se non si compete, ci sarà qualcun’altro che vincerà. Credo sia una follia dire ai cittadini europei di non combattere perché qualcuno li proteggerà. Noi dobbiamo rincorrere i cinesi, la gara è già iniziata. Al momento, hanno un bel vantaggio, del 30% solo sui costi. Il nostro sarà un lavoro molto duro“.