Stellantis non naviga in acque tranquille e presto molte persone potrebbero risentire di questa situazione a dir poco preoccupante
Stellantis è certamente una delle aziende che rappresenta i principali colossi automobilistici mondiali. Tuttavia, il periodo che sta attraversando non è proprio dei più rosei, anzi. Le difficoltà sono significative. I dati di aprile 2024 evidenziano infatti un calo nelle vendite in Europa, che ha portato a importanti ripercussioni, non solo per l’azienda, ma anche per molte persone coinvolte nel settore automobilistico.
Stellantis ha registrato solo 166.534 immatricolazioni in Europa, segnando un calo dell’1,5% rispetto all’anno scorso nello stesso mese. Un calo che è causato da un calo di molti dei principali marchi: da Peugeot col -2,3% a soprattutto Opel/Vauxhall col -16,8%, passando per Fiat (-2,3%) e Alfa Romeo (-6,2%). Malissimo anche DS col -20,1% e Maserati, Dodge e Ram col -19,1%.
Ci sono però anche alcuni marchi del gruppo (pochi) che hanno registrato crescite: Citroën sale del 18,5%, Jeep del 17,5% e Lancia del 7%. Dati positivi che però non bastano e il bilancio rimane in negativo. Non ci sono giustificazioni, soprattutto considerando che il mercato europeo nello stesso periodo è cresciuto del 12%. Stellantis è anche calata in Borsa negli ultimi tre mesi: ha perso il 13%. Un dato che riflette la preoccupazione degli investitori riguardo alla capacità dell’azienda di mantenersi competitiva in un mercato dinamico e tecnologicamente avanzato.
E mentre Stellantis affronta queste difficoltà, i suoi principali concorrenti hanno registrato crescite significative. Il gruppo Volkswagen ha totalizzato 300.598 immatricolazioni; quello Renault ben 109.391 immatricolazioni (+11,6%); il gruppo Hyundai Kia si ferma a 91.361 immatricolazioni (+1,8%) e la Toyota raggiunge 84.329 immatricolazioni (+42%). Infine, anche il Gruppo BMW e la Mercedes-Benz hanno registrato crescite significative, rispettivamente dell’11,6% e del 4,8%.
Stellantis in difficoltà: cause e conseguenze
Secondo quanto riferisce Gian Primo Quagliano, presidente di Econometrica e Centro Studi Promotor, la transizione energetica sta portando e incontrando difficoltà significative. In particolare, la quota di immatricolazioni di auto elettriche in Europa è scesa parecchio. Erano il 21,7% nell’agosto 2023 e sono il 13,4% ora. In Italia la situazione è ancora più critica: si è passati dal 5,1% al 2,4%.
Mentre vive queste difficoltà in Europa, però, Stellantis sta investendo massicciamente in Sud America. Il piano di investimenti prevede 32 miliardi di reais (circa 5,8 miliardi di euro), di cui 30 miliardi saranno destinati solo al Brasile. A Betim, sede storica di Fiat, verranno investiti 14 miliardi di reais (2,5 miliardi di euro) dal 2025 al 2030, per sviluppare la nuova generazione di veicoli Bio-Hybrid. La crescita nel nuovo continente è importante.
Ovviamente però le difficoltà di Stellantis in Europa sono preoccupanti e potrebbero avere ripercussioni importanti su tutto il settore automobilistico. Tuttavia, gli investimenti sudamericani sono un modo, secondo l’azienda di compensare queste perdite. Sarà cruciale capire se il piano di Stellantis funzionerà e cosa accadrà nei prossimi mesi. Recuperare terreno in Europa è fondamentale.