Potrebbe esserci una significativa novità nella produzione automobilistica in Italia. Il Governo sta già trattando
In questi ultimi mesi non sono di certo mancati i problemi tra il Gruppo Stellantis e il Governo italiano. Schermaglie che si sono succedute con botta risposta tra i vertici della holding e rappresentati dell’Esecutivo, tra cui anche la Premier Giorgia Meloni.
Per quanto si stia tentando un riavvicinamento, evidenziato anche dalle parole del CEO di FIAT Olivier François, non ci sono dubbi sul fatto che le parti si stiano guardando attorno. Stellantis, ad esempio, ha già annunciato come la FIAT Panda elettrica, che sarà presentata nel luglio 2024, sarà prodotta in Serbia.
Il Gruppo sa bene però che il vero “nemico” da contrastare è la Cina. La nazione asiatica infatti è quella che presenta il maggior numero di materie prime atte alle produzione di auto elettriche, il che permette così di dare vita a una serie di vetture a basso costo che potrebbero arrivare anche sul nostro mercato.
Stellantis ha così da poco acquisito il 21% delle quote di Leapmotor, uno dei costruttori cinesi, le cui automobili potrebbero essere prodotte nello stabilimento polacco di Tychy. Inizialmente si pensava che la produzione potesse essere convogliata su Mirafiori, in modo da tamponare le ricorrenti crisi occupazionali dello stabilimento. Non sarà così.
In risposta alle strategia di Stellantis, il Governo sta dialogando con altri gruppi automobilistici per valutare l’opportunità che quest’ultimi possano spostare una parte delle loro produzioni proprio in Italia con conseguenti ricadute occupazionali e di indotto.
Tra questi c’è anche Tesla. Elon Musk si era presentato ad Atreju, spiegando come l’Italia sia in grande crescita e che potrebbe essere scelta come nuova sede per la gigafactory europea dopo quella di Berlino. Intanto però il Governo vara anche altre possibili soluzioni e una di queste vira verso la Chery Group.
Quest’ultimo è uno dei produttori automobilistici cinesi. La possibilità di un accordo tra Italia e Chery viene confermata da Reuters. La volontà del Governo non è solo quella di creare un’alternativa a Stellantis ma è anche legata a un aumento degli attuali volumi di produzione dai circa 800 mila veicoli prodotti ogni anno a un totale di 1,3 milioni.
La Chery a riguardo non ha rilasciato delle dichiarazioni ufficiali in merito ma sta valutando l’Italia e la Spagna come possibili sedi in cui dislocare una parte di produzione. In Spagna, in particolare, si valuta un ex sede di Nissan nei pressi di Barcellona.
Oltre a Chery, il Governo italiano avrebbe preso contatti anche con BYD, attuale leader mondiale nella produzione di automobili elettriche. Il gruppo cinese ha superato anche Tesla per quantità di veicoli prodotti e avrebbe optato per la realizzazione di una gigafactory in Ungheria.
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