Ancora notizie poco incoraggianti in casa Stellantis in queste ore. Alcuni dipendenti resteranno così fino a maggio, come minimo. I sindacati non saranno contenti per niente.
Non è un anno sereno, per il Gruppo Stellantis e per i suoi dipendenti, questo 2024: almeno, fino a questo momento, nei primi mesi di quello che doveva essere un anno di grandi svolte nel rapporto tra la holding multinazionale e la classe politica italiana non abbiamo assistito agli accordi che dovevano andare in porto. Questo è evidente con eventi che, per chi ha seguito il botta e risposta tra Stellantis ed il Governo Meloni, continuano a gravare sui lavoratori in Italia…
In effetti, il processo di delocalizzazione della produzione di auto dall’Italia a nazioni come la Polonia sembra continuare imperterrito mentre le strutture in Italia, una su tutte come vedremo a breve, continuano a vivere una fase di enorme incertezza. L’ultima notizia confermata anche da Rai News poi non è per niente incoraggiante, per molti lavoratori.
Siamo in un periodo in cui tutte le grandi multinazionali del mondo delle automobili sono pronte ad operare tagli: lo abbiamo visto con Volkswagen a fine 2023, con il dirigente Thomas Schaefer che ha parlato senza tanti giri di parole di “tagli al personale”, lo abbiamo visto con Tesla dove il principale responsabile della compagnia Elon Musk ha parlato di mandare a casa il 10% dei dipendenti, lo vediamo in questi giorni con la sezione italiana della multinazionale.
Dopo l’annuncio i sindacati per i diritti dei metalmeccanici confermano di aver agito correttamente per quanto riguarda le richieste presentate il 12 aprile ai vertici del marchio riguardo la produzione di più automobili nello stabilimento di Torino, passato da polo centrale della produzione di Fiat e Maserati a struttura che sembra perdere sempre più importanza.
Stando a quanto riporta la stampa infatti, altri 2mila dipendenti impegnati nella produzione della Fiat 500e e di alcuni modelli Maserati costruiti proprio nello stabilimento piemontese sarebbero finiti in cassa integrazione, con la durata di questa misura che interesserebbe il periodo tra il 22 aprile ed il 6 maggio salvo ulteriori proroghe. Una pessima notizia per tanti lavoratori, insomma.
Sindacati e lavoratori areano sperato che Mirafiori potesse vivere un rilancio economico e produttivo grazie all’accordo tra il colosso europeo e il brand cinese Leapmotor, interessato a produrre automobili sul suolo europeo. Tuttavia, sembra proprio che anche questa operazione avrà luogo su territorio polacco a Tychy, anzichè nello stabilimento italiano sempre più in affanno. Una situazione non ottimale, per i lavoratori del nostro paese.
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