Continua lo scontro tra il Gruppo Stellantis e il Governo italiano, con l’Unione Europea che è dovuta intervenire.
La situazione tra il Gruppo Stellantis e il Governo italiano si sta facendo sempre più tesa, con le parti che al momento sembrano davvero molto lontani da un accordo. Le accuse da ambo le parti non mancano e sicuramente è un duro colpo per l’economia automobilistica e del Belpaese.
Giorgia Meloni ha più volte dichiarato di non essere di certo soddisfatta di come il Gruppo Stellantis stia investendo in Italia, con le esportazioni di auto prodotte nel Belpaese che sono limitate. Il Gruppo invece si è detto contrario a queste affermazioni, dimostrando come la maggior parte dei veicoli nati in Italia, poi ha modo di essere venduto in tutto il mondo.
Il Gruppo Stellantis di recente ha dato il via alle trattative per la produzione di nuove auto elettriche in Italia, ma la richiesta verso il Governo è di un miliardo di Euro per il finanziamento su nuove power train per le vetture a impatto zero. Una richiesta che l’Italia ha acconsentito e che porterà alla produzione di un milione di auto elettriche, ma la volontà è quella di allineare l’Italia alla Francia. Questo dunque ha portato il Gruppo Stellantis a proporre del maxi buonuscite, anche di 190 mila Euro, per i dipendenti FIAT che vorranno abbandonare la sede di Mirafiori.
A dover intervenire riguardo a questa tematica è stata l’Unione Europea che si è trovata a fare da intermediaria in una situazione estremamente delicata. L’istituzione del Vecchio Continente ha lasciato però abbastanza deluse entrambe le parti, con una dichiarazione che non sembra convincere nessuno.
A spiegare cosa può fare l’Unione Europea riguardo allo sconto che è in atto in questo momento tra il Gruppo Stellantis e il Governo italiano ci ha pensato la vicepresidente della Commissione Europea responsabile per al Concorrenza, ovvero Margrethe Vestager. Quest’ultima ha messo in chiaro come al momento non sia possibile per l’UE prendere le posizioni dell’una o dell’altro.
“Non abbiamo sussidi per i consumatori europei per poter acquistare delle vetture a impatto zero. Ogni Stato membro presenta degli schemi differenti e fino a quando non sono discriminatori, noi non possiamo fare nulla”. Proprio questo è il punto chiave della disquisizione di Vestagar, con il fatto di essere discriminatori che può essere a vantaggio dell’Italia.
L’Unione Europea infatti spiega come non ci sia nulla di male se uno Stato membro decida di incentivare l’acquisto o meno di un prodotto, ma nel caso in cui questo dovesse avvenire in favore delle imprese, allora la questione cambierebbe. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha spiegato come Stellantis e Tavares devono essere chiari, perché se l’Italia deve aumentare il capitale di investimento deve essere chiaro se ne può discutere.
Urso ha anche messo in chiaro come gli incentivi del 2024 saranno solo sperimentali, con i fondi che per il 2025 potrebbero dunque virare non verso l’acquisto, ma per la produzione di auto. L’Unione Europea se ne tira dunque fuori, ma la questione è davvero ben lontana dal terminare.
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