Momento molto delicato per il fatturato di Stellantis, la holding automobilistica che ha all’interno diversi marchi di prestigio
Citare il nome di Stellantis vuol dire parlare di una delle società , in ambito automobilistico, più importanti al mondo. Si tratta della holding, con sede legale in Olanda, che gestisce la produzione ed il mercato di numerosi marchi di alto livello. Basti pensare che al suo interno si trovano brand molto noti come Fiat, Citroen, Alfa Romeo, Peugeot e tanti altri.
Stellantis è nata nel 2021 dalla fusione tra i gruppi Fiat Chrysler Automobiles e PSA, seguendo la strategia tracciata dal compianto manager Sergio Marchionne. Il problema è che, negli ultimi mesi, nonostante l’importanza e la rilevanza dei marchi gestiti, Stellantis ha avuto un netto calo del fatturato.
In particolare si segnalano numeri negativi per la holding anche sul mercato statunitense. Una notizia tutt’altro che felice, visto che quella fetta di mercato rappresenta un avamposto importante per i profitti del gruppo. L’utile netto è sceso addirittura del 48% nei primi sei mesi a 5,6 miliardi di euro, mentre le spedizioni sono diminuite del 18%.
Momento difficile per Stellantis, le ultime
Non bastasse questo crollo delle vendite e del fatturato negli USA, Stellantis sta affrontando anche altre questioni spinose, su tutte l’imponente campagna di richiama per i malfunzionamenti degli airbag Takata, montati su numerose vetture Citroen commercializzate nello scorso decennio.
In un momento di chiara difficoltà , viene tirata in ballo la posizione di Carlos Tavares, il CEO di Stellantis, al quale vengono imputate strategie non propriamente vincenti in questo primo semestre del 2024. Secondo quanto riportato da Motorisumotori.it, c’è una ragione principale per il calo del fatturato negli Usa.
Il portale si riferisce al taglio dei costi effettuato da Tavares, una strategia eccessivamente limitante secondo gli analisti. Il risparmio di 500 milioni di euro previsto per la seconda metà del 2024 non rappresenta un incentivo positivo, visto il contesto industriale complicato ed i problemi operativi di Stellantis.
C’è però la speranza, secondo il direttore finanziario Natalie Knight, che nei prossimi mesi il lancio di nuovi modelli aiuterà la redditività ed i flussi di cassa. I dubbi sono comunque molteplici, soprattutto sulla strategia multi-energy di Stellantis per il prossimo decennio: una rivoluzione sui motori che le permetterà di trasformarsi, entro il 2038, in un’azienda totalmente votata alla mobilità a zero emissioni. Una transizione già considerata difficilissima da attuare.