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La notizia che ha scosso il mondo finanziario e automobilistico arriva direttamente dagli Stati Uniti, dove alcuni azionisti di Stellantis si sono sentiti traditi dalla casa automobilistica.
A fine luglio, la comunicazione dei risultati semestrali del gruppo ha rivelato un utile in netto calo, evento che ha colto di sorpresa gli investitori americani. Questi ultimi sostengono di essere stati tenuti all’oscuro riguardo informazioni cruciali che avrebbero potuto offrire una visione più chiara dell’andamento finanziario dell’azienda.
Il cuore della questione risiede in una causa legale presentata presso il Tribunale federale di Manhattan. Gli azionisti accusano Stellantis di aver deliberatamente nascosto l’aumento delle scorte e altre debolezze significative prima della pubblicazione dei risultati deludenti, i quali hanno portato a un marcato calo nel prezzo delle azioni.
Secondo quanto riportato da Reuters, la denuncia sostiene che l’azienda avrebbe artificiosamente gonfiato il prezzo delle sue azioni per gran parte del 2024 attraverso valutazioni “eccessivamente positive” su vari aspetti operativi e finanziari.
Le reazioni di Stellantis
Di fronte a queste accuse, la posizione ufficiale di Stellantis è stata chiara fin dall’inizio: l’azienda considera la causa priva di fondamento e si è dichiarata pronta a difendersi con vigore. È interessante notare come negli USA sia piuttosto comune assistere a cause legali da parte degli azionisti contro le società in seguito a cali inaspettati del valore delle loro azioni. Tuttavia, questo non diminuisce l’impatto della situazione attuale e sui suoi dirigenti principali, inclusi il CEO Carlos Tavares e la CFO Natalie Knight.
Stellantis ha chiuso il primo semestre del 2024 con numeri che hanno destato preoccupazione: un utile netto pari a 5,6 miliardi di euro, segnando un decremento del 48% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale calo è stato attribuito principalmente alla diminuzione dei volumi venduti e al mix prodotti meno favorevole, oltre ai cambi valutari avversi e ai costi per ristrutturazioni aziendali. L’utile operativo rettificato si è attestato a 8,5 miliardi di euro, evidenziando una riduzione significativa (-40%) dovuta soprattutto alle performance inferiori alle aspettative in Nord America.
Nonostante le difficoltà attuali evidenziate dai dati finanziari semestrali e dalla controversia legale in corso negli USA, il CEO Carlos Tavares ha espresso un cauto ottimismo per il futuro dell’azienda. Ha sottolineato come siano già state intraprese azioni correttive per affrontare le problematiche operative interne ed è stato annunciato un ambizioso piano prodotti che include il lancio di ventuno nuovi modelli entro la fine dell’anno. Questa strategia rappresenta non solo una sfida ma anche una grande opportunità per migliorare le performance complessive dell’azienda nel medio-lungo termine.