Gli stabilimenti italiani di Stellantis stanno vivendo un pessimo periodo e la situazione si sta facendo sempre più drammatica.
Sono diversi i marchi italiani che fanno parte del Gruppo Stellantis, motivo per il quale in molti erano convinti che ci sarebbe stato un grande rilancio dell’industria automobilistica italiana. Purtroppo la situazione si sta facendo sempre più complicata, considerando infatti come diverse fabbriche non stiano attraversando un grande momento.
Lo si vede con la richiesta di mettere in cassa integrazione gran parte degli operai che lavorano all’interno della fabbrica di Mirafiori. Una notizia che sconvolto il mondo dell’automobilismo italiano, considerando soprattutto come questa realtà sia una di quelle storiche che negli ha permesso di produrre alcuni dei modelli migliori.
John Elkann sta cercando di trovare un accordo con il Governo italiano in modo tale di poter beneficiare di una serie di finanziamenti che permetteranno di produrre un maggior numero di motori e auto elettriche. Proprio queste sono viste come il futuro per Stellantis, anche se lo stesso non sembra valere anche per i cittadini italiani.
Le vetture a impatto zero infatti non stanno avendo il riscontro sperato, con il CEO di Stellantis Tavares che ha apertamente accusato il Governo per questi problemi nelle vendite. Inoltre a peggiorare il tutto ci ha pensato la diatriba con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, con Adolfo Urso che ha chiesto e ottenuto di far cambiare il nome dell’Alfa Romeo Milano, in quanto questa non era prodotta in Italia, ma in Polonia. Non è solo il nuovo modello del Biscione a non essere realizzato nel Belpaese e ora i modelli diventano innumerevoli.
Il problema del Gruppo Stellantis in questo momento lo si vede dal fatto che sta dando precedenza alla produzione in terra francese rispetto all’Italia. Una scelta che è stata sottolineata in modo chiaro anche da Giorgia Meloni, con il Premier che ha ricevuto critiche da parte delle principali cariche di Stellantis, ma i dati sembrano darle ragione.
Il caso più eclatante lo si vede infatti con il paragone tra Mirafiori e la storica fabbrica di Tremery. Quest’ultima infatti non solo sta vivendo un periodo florido, ma punta a superare il milione di motori elettrici prodotti al proprio interno. Il Gruppo si è giustificato con il fatto che a Mirafiori si assemblano auto, mentre a Tremery si lavora solo sui propulsori.
Tutto corretto, peccato solo che ora sempre più automobili non vedono nemmeno la parvenza del Belpaese. Lo smacco considerato peggiore è stato quello legato alla prossima FIAT Panda, con l’auto italiana per eccellenza che per la propria nuova versione elettrica vedrà la luce in Serbia.
Anche altre grandi realtà come la FIAT Topolino la prossima Multipla, con Olivier François (CEO di FIAT) che la vuole a tutti i costi, che vedrà la sua produzione in Marocco. Anche per quanto concerne la Lancia Ypsilon, altra storica auto italiana, la sua realizzazione avverrà in Spagna. Una situazione critica che merita di essere analizzata dalle parti per trovare un punto d’incontro e salvare migliaia di posti di lavoro.
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