Il Gruppo Stellantis valuta il futuro, con la chiusura dei rubinetti che è sempre più vicina e i problemi non mancano di certo.
Non mancano di certo i problemi in questi ultimi anni nel mondo a quattro ruote. Tra transizione elettrica, concorrenza sempre più spietata sono diverse le complicazioni da gestire per le aziende. Lo si vede infatti da come il Gruppo Stellantis stia cercando di mettere insieme i pezzi, in modo tale da poter rimanere quanto più competitivo possibile sul mercato, ma ora i problemi si fanno evidenti.
L’entusiasmo quando nasce un nuovo Gruppo è sempre alle stelle, e Stellantis è una realtà per molti versi molto giovane, nonostante presenti alcuni dei marchi più noti al mondo. Ora alla lista si è aggiunta anche l’azienda cinese della Leapmotor, che è acquistata per il 20% delle quote. La sua produzione avverrà nello stabilimento di Tychy, in Polonia.
L’ingresso della realtà asiatica amplia così ancora di più il già vasto numero di aziende che fanno riferimento a Stellantis ma la situazione complicata invita a riflessioni. Per questo motivo Carlos Tavares non ha esitato a parlare di possibili tagli per il futuro, perché per prima cosa devono quadrare i conti, con il Gruppo che è prossimo ad attuare una serie di riforme che possono essere viste anche come molto dure.
Carlos Tavares ne ha parlato di recente in un’intervista a Reuters, con il giornalista che ha chiesto all’AD di Stellantis se non fossero effettivamente tanti 15 marchi da dover gestire. Secondo Tavares la situazione ora deve essere quanto più chiara possibile, infatti non saranno più accettate quelle aziende che non porteranno a degli utili.
“Non possiamo permetterci dei marchi che non siano redditizi”. Un chiaro avviso quello di Tavares e che mette in difficoltà tanti marchi. Su tutti vi è la Maserati, con questa che non sta vivendo un grande 2024 e che si è vista chiudere anche l’Innovation Lab, centro di sviluppo fortemente voluto in passato da Marchionne, ma potrebbe comunque virare all’interno del mondo Ferrari.
A essere a rischio sono però anche altri marchi italiani come l’Alfa Romeo e la Lancia, che dovranno incrementare gli utili. Nell’occhio del ciclone ci sono anche la DS e la Chrysler, altri marchi che dovranno dare delle risposte diverse se vorranno continuare a far parte di Stellantis. I cambiamenti dunque sono alle porte e per qualcuno non saranno piacevoli.
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