La sicurezza stradale in Italia si sviluppa ulteriormente attraverso la recente decisione presa: è già ufficiale e la categoria esulta.
Le decisioni che sono volte ad aumentare la sicurezza di coloro che sono alla guida dei vari veicoli si maturano di anno in anno a seconda anche dell’analisi circa gli avvenimenti che si registrano e sui passi in avanti che si compiono con mezzi più sofisticati e adeguati alle esigenze. Stavolta da Montecitorio la notizia che arriva coinvolge specificamente una categoria in particolare.
La Commissione Trasporti della Camera ha approvato un emendamento alla riforma più recente del Codice della Strada, il quale prevede l’installazione di Dsm, ovvero un dispositivo sui guard rail che si occupa della salvaguardia dei motociclisti. A proporlo sono stati i deputati Pretto, Marchetti, Dara e Furgiuele, i quali hanno spinto per definire quanto meno la progettazione e la costruzione di infrastrutture stradali e arredi urbani per la sicurezza delle due ruote.
Quando si utilizza l’acronimo Dsm si parla di “Dispositivo Stradale di Sicurezza per Motociclisti”. Nella pratica si tratterebbe di una banda flessibile di colore pressoché giallo e di materiale deformabile, la quale sarebbe inserita in fondo al guard rail, nella parte basse, che di norma risulta vuota. Il proposito sarebbe quello di individuare così i motociclisti disarcionati dal mezzo a due ruote in caso di incidente, sia autonomo che con altri veicoli.
Sicurezza in strada: novità approvata per i motociclisti, di cosa si tratta
Secondo quanto si precisa nell’emendamento, l’inserimento dei Dsm avverrà “ove previsto”, quindi probabilmente sarà un’annessione sporadica. Anche perché la sua installazione genera già qualche polemica, poiché per conformazione in caso di impatto con autovettura o mezzo pesante, si rischia che diventi quasi una rampa di lancio per ribaltarsi. Per cui tali dispositivi si troveranno soltanto – come si legge – “nei tratti in curva con un raggio minore di 250 metri, sul ciglio esterno della carreggiata” e “nei tratti in cui è più frequente la perdita del controllo del veicolo e dove siano avvenuti nel triennio almeno cinque incidenti con morti e/o feriti che abbiano visto il coinvolgimento di motoveicoli e/o ciclomotori”.
Quando presente un Dsm, infine, cambia anche la forma consueta del guard rail, quindi vanno ribaditi i crash test per l’omologazione. Il costo è molto elevato: circa 50mila euro ogni 50 metri. Chiaramente se l’introduzione del sistema comporta un vantaggio importante in termini di sicurezza, sarà un investimento prezioso altrimenti sarà scoraggiata l’installazione di questa modifica.