Sergio Marchionne ha rappresentato un mito in Italia e non tutti sanno che il suo amore segreto era questa splendida italiana.
L’impatto che ha avuto Sergio Marchionne nella storia della FIAT è un qualcosa di straordinario e mai visto prima, con la casa italiana che deve tanto al manager. Le sue idee sono state spesso criticate e alle volte non si è dovuto usare il pugno di ferro, ma grazie a lui la FIAT ha ripreso il proprio antico splendore, dopo anni davvero molto complicati.
Non tutto ciò che ha dimostrato di poter creare è andato nel miglior modo possibile, con il Gruppo Stellantis che infatti ha chiuso l’Innovation Lab, il centro che avrebbe dovuto sviluppare le componenti di élite della Maserati. Anche la rinascita di FIAT, derivata da FCA Italy, è diventato solo un lontano ricordo, con questo che è divenuto Stellantis Europa.
I cambiamenti dunque non sono mancati dopo la sua dipartita, con Marchionne che avrebbe potuto diventare l’uomo in grado di far tornare al vertice anche la Ferrari in F1. Proprio con il Cavallino Rampante, Sergio ha nutrito un grande rapporto straordinario, con un modello tar i più beli di sempre che era tra le mani dello storico manager della FIAT.
Ferrari Enzo: il bolide di Sergio Marchionne
Ci sono delle automobili che riescono a entrare nel mito, ma di certo sono pochissime coloro che prendono addirittura il nome ci colui che ha fondato il marchio. Si tratta dunque di una vettura sensazionale la mitica Ferrari Enzo, una vettura che si presenta come un coupé con una lunghezza da 470 cm, una larghezza da 204 cm e un’altezza da 115 cm, con il peso che è di 1440 kg.
Il motore che monta internamente questa vettura è un V12 da 5999 di cilindrata e che ha modo di erogare un massimo di ben 659 cavalli. In questo modo la Enzo ha la possibilità di toccare uno straordinario picco massimo che è di ben 350 km/h, con l’accelerazione che porta questo colosso a passare da 0 a 100 km/h in soli 3,7 secondi.
La Ferrari Enzo è dunque uno splendido omaggio al Drake, dunque non poteva che essere obbligatoria la scelta del 12 cilindri. Non è stata questa poi la sua unica Ferrari, tanto è vero che ebbe anche modo di godersi una splendida 599 GTB. Un grande manager che ha fatto la storia e che non poteva far altro se non andare in giro con alcune delle più belle auto del mondo.
