La MotoGP è pronta ad abbracciare una rivoluzione che cambierà completamente le prospettive delle scuderie nel prossimo futuro
Dopo una stagnazione dei regolamenti durata anche troppo a lungo adesso è arrivato il momento di rivedere qualcosa e di aggiornare la situazione relativa ai motori della classe regina. Uno stravolgimento che riguarderà anche l’aerodinamica.
La MotoGP rappresenta la massima espressione del motociclismo mondiale, con prototipi che rasentano la perfezione tecnica e sono il non plus ultra della categoria a due ruote. Nel corso del tempo ci sono stati tanti stravolgimenti regolamentari per quanto riguarda la cilindrata dei motori e le accortezza aerodinamiche concesse. La più grande rivoluzione è avvenuta senza dubbio nel 2002, quando per motivi di consumi ed emissioni si è deciso di passare dai 2 ai 4 tempi, dai 500cc ai 990cc. Un cambio epocale che inizialmente ha vissuto un anno di transizione con entrambe le modalità in pista. Poi dal 2003 spazio solo alle cilindrate massime, che hanno retto fino al 2007, quando si è scesi a 800cc.
L’ultimo salto nel 2012, con i 1000 cm³ e massimo 4 cilindri con alesaggio massimo di 81 millimetri. Questo schema ha retto praticamente fino ad oggi, con pochi ritocchi e spettacolo assicurato. Per questo le scuderie si sono concentrate maggiormente su aspetti aerodinamici nello sviluppo delle proprie moto, tirando fuori soluzioni innovative come le ali frontali e gli abbassatori al retrotreno.
La Dorna e la FIM hanno deciso di mettere mano al regolamento e di cambiare tutto in vista del 2027. Si passa a motori da 850cc con un diametro massimo dei cilindri abbassato da 81 a 75 millimetri, con una performance che verrà limata verso il basso.
Come accaduto in Formula 1, per una logica di contenimento dei costi, verrà diminuito anche il numero di motori a disposizione per ciascun pilota, scendendo dalle attuali sette a sei unità in una stagione. Inoltre, per quanto concerne le emissioni, dal 2027 spazio al carburante sostenibile al 100%, con un aumento del 40% della parte “bio” rispetto a quello attuale.
I serbatoi passeranno da 22 a 20 litri (per la Sprint da 12 a 11 litri) con un consumo meno accentuato. incrementando il 40% di parte ‘bio’ con cui si corre dal 2024. Verrà ridotta anche la capacità del serbatoio che passerà da 22 a 20 litri, nella Sprint invece si passerà da 12 a 11 litri.
Altra grande rivoluzione riguarderà l’aerodinamica visto che non saranno più consentiti i famigerati abbassatori, denominati ride-height e holeshot, oltre ad un forte ridimensionamento della larghezza delle ali frontali e un solo aggiornamento concesso per il codone posteriore in una stagione. Vedremo quale costruttore saprà cogliere meglio l’occasione di questo rimescolamento di carte.
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