Resta uno dei mezzi più iconici mai prodotti in Italia. L’Ape Car, amatissima dai giovani di un’altra epoca, torna in una nuova veste.
Se c’è un veicolo accanto ai classici motorini che ha occupato la fantasia de teenager di qualche anno fa, quello è certamente l’Apecar. Realizzato dalla Piaggio nel lontano 1971 è un motocarro a tre ruote che però vede i suoi esordi addirittura nel 1948, per una ragione ben specifica. A causa delle problematiche economiche derivate dal conflitto bellico in pochi avevano i soldi per comprarsi un’auto e così, l’azienda italiana decise di trovare un compromesso, costruendo un mezzo commerciale derivato dal primo concetto di Vespa.
Ed effettivamente le prime due generazioni vennero realizzate prendendo come base l’amatissimo motociclo con l’aggiunta di due ruote sull’asse posteriore per sostenere il cassone. Per sottolineare questa influenza, in alcuni Paesi venne pubblicizzato come VespaCar o TriVespa e messa in vendita per 170mila lirSarà dalla terza serie che assumerà una propria dimensione autonoma, pur mantenendo manubrio e cambio manuale. Da allora di cambiamenti ce ne sono stati molti. L’ultimo nel 2019 con l’adozione di un due tempi da 50 cc e i fari a LED.
Torna l’Ape Car, così non l’aveva vista mai nessuno
Utilizzata per divertimento anche da personaggi molto noti dello sport come Valentino Rossi, ha visto nella sua lunga storia di vita moltiplicarsi le versioni, tra queste quella con cassone chiuso, piuttosto che quella modello poker a quattro ruote.
Spesso quando si pensa all’Ape si immagina un impiego lavorativo. Ebbene, la fantasia ha portato alla realizzazione pure di un calessino sui generis per il trasporto persone, quasi fosse un taxi. Adesso però l’asticella è stata spostata ancora più in alto, con una variante corsaiola. Difficile da credere, eppure è successo e la prova provata è un video apparso su You Tube.
Il simpatico mezzo è stato rielaborato e portato a misurarsi in una cronoscalata. Lì non si è certamente risparmiato lanciandosi in derapate e sgasate che hanno evidenziato la sua grande tenuta sull’asfalto.
Tra le modifiche apportate per renderlo adatto ad un contesto competitivo il cassone è stato sostituito dal motore e in generale è stata rivista la forma del retrotreno. In alcuni casi, per fare più scena e conferire maggior impatto aerodinamico è stato montato un alettone. L’assetto è stato ribassato e il propulsore alterato nella sua struttura, scarichi compresi, per emettere un suono riconducibile ad una vettura da corsa.