Renault, altro che elettrico: il marchio francese svilupperà un nuovo propulsore a combustione realizzato in Italia
La strada è segnata, almeno per quanto riguarda il presente ed il futuro dell’automotive. Sarà l’elettrico a rappresentare e distinguere i motori del “domani”, con addio progressivo ai propulsori a combustione interna. L’inquinamento del Pianeta va debellato a tutti i costi e ridurre le emissioni prodotte dagli autoveicoli è già un primo passo.
E così l’Unione Europea, da par suo, si è già mossa per tempo ed ha indicato pure una data, un punto del non ritorno. Dal 2035 non si potranno più produrre vetture con motore endotermico ma solo ad emissioni zero. Ecco perché le case automobilistiche hanno già preso le contromesse necessarie.
Sono sempre più i modelli prodotti che abbiano nella tecnologia plug-in oppure totalmente elettrica la soluzione predominante. Una rivoluzione netta arrivata pur con qualche ostracismo da parte dei costruttori; in molti, infatti, si sono adeguati pur chiedendo proroghe rispetto alla data indicata dalla UE.
Se l’elettrico, come dicevamo, prende sempre più piede fino a che soppianterà definitivamente il motore endotermico, i marchi lavorano anche a soluzioni alternative. Esempio lampante è la Renault che, andando in controtendenza, ha deciso di sviluppare un nuovo propulsore quattro cilindri diesel.
In casa Renault sono convinti come, nonostante l’elettrico sia il futuro del mondo dell’automotive, i propulsori diesel possano avere ancora un ruolo principale. Da qui l’idea di sviluppare in collaborazione con un gruppo italiano questo propulsore da 2,0 litri dall’efficienza elevata.
Il marchio transalpino ha stretto una collaborazione con Dumarey Automotive Italia attraverso Horse, una società partecipata da Geely e Renault che ha come obiettivo il fornire tecnologia per motori con emissioni basse.
Questo motore è ancora in fase di sviluppo ma rispetterà la normativa anti inquinamento Euro 7 con una trasmissione manuale. Ma come sarà impiegato questo propulsore? L’idea della Renault è chiara. Proseguire con l’utilizzo di questi motori a combustione fnché le auto elettriche non ridurranno i prezzi per i consumatori, al momento ancora troppo elevati.
Nell’accordo con la casa italiana è prevista anche la collaborazione per quanto riguarda lo sviluppo dei motori ad idrogeno e quelli con carburanti sostenibili, di fatto idee alternative e parallele al motore elettrico che al momento sembra la strada maestra per le emissioni zero. Lo sviluppo dei motori ad idrogeno sarà portato avanti con Hydrocells, uno dei marchi dell’azienda italiana.
“Per un futuro sostenibile non esiste una soluzione universale” ha evidenziato il CEO del marchio Horse Patrice Haettel che ha sottolineato la capacità del marchio di stabilire partnership strategiche con aziende globali.
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