Quest’anno diventeranno ufficialmente delle moto d’epoca. Quali sono i modelli e quali saranno i benefici per chi le possiede
Sempre più spesso si tende a conservare il proprio mezzo di trasporto preferito. Che sia una moto o un’automobile, specialmente se si è affezionati ad un modello per motivi di praticità o per esperienze vissute assieme, si tende a conservarlo anche se comincia ad avere qualche annetto, un problema tecnico e magari non è più scattante come prima.
Il positivo è che la “vecchiaia” non sempre è negativa, al contrario in alcuni casi accresce il valore del mezzo, conferendogli quel fascino che conquista molti. Il 2024 sarà un anno particolare, in cui diverse motociclette molto amate dai centauri di tutto il mondo spegneranno una candelina importante entrando nell’olimpo delle moto d’epoca. Qui di seguito scoprirete quali sono. La buona notizia è che essendo ormai datate si possono trovare in vendita ad un prezzo interessante. E non solo.
Cominciamo dalla Kawasaki ZX-10R. Rilasciata per la prima volta nel 2004 dai più è conosciuta come Ninja 1000, si distingueva per l’aumento della cilindrata da 900 cc a 998 cc. Provvista di quattro cilindri a corsa corta, scarica sull’asfalto 188 cv, per un peso di 208 kg e una velocità massima di 299 km/h limitata dalla centralina per i modelli stradali.
Sulla scia di quanto fatto dalla verdona anche la Honda decise di gonfiarsi i muscoli con la CBR 1000RR. Pure qui il propulsore fu portato a circa 1000 cc, con la capacità di erogare 170 cv. Riviste pure le forme, accattivanti e aggressive, in grado di dare alla moto una spiccata connotazione sportiva.
Torniamo alla Kawasaki che vent’anni fa decise di creare una naked decisamente prestazionale, la Z750. Spinta da un 750 cc meno oneroso rispetto al quasi 1000 di cui abbiamo ZX-10R, rispetto alle altre naked si caratterizza per scelte stilistiche piuttosto differenti, meno ancorate alla tradizione e più moderne.
E’ stata sicuramente una delle motociclette più apprezzate dell’ultimo ventennio. Parliamo della Suzuki DL650 V-Storm. Anch’essa equipaggiata con un motore da 1000 cc, a differenza dei modelli che abbiamo nominato finora, non fu amore a prima vista, in quanto ha impiegato un po’ per essere considerata e a riscuotere un buon successo.
Chiudiamo con un salto in Europa, alla KTM. Per la 950 Supermoto gli austriaci sfruttarono la meccanica della 950 ADV per adattarla allo chassis di questa supermotard, completata da una ciclistica creata ad hoc per la tipologia stradale. Da questo mix è nata una moto non per tutti e non facilissima da utilizzare.
A muoverla un bicilindrico a V da 942 cc con 98 cv da spremere sul fondo e una coppia massima di 94 Nm. Alla luce di quest’ultima peculiarità e della difficoltà a tenere il davanti attaccato all’asfalto, si capisce perché è indirizzata perlopiù agli esperti. Senz’altro grintosa e scorbutica, tra le sue pecche ha anche dei consumi non proprio blandi.
Chi possiede queste moto e le ha acquistato al momento della loro uscita 20 anni, può iscrivere il proprio mezzo al registro storico della FMI (Federazione motociclistica italiana). Quest’iscrizione non è comunque vincolante per ottenere dei vantaggi sul pagamento delle assicurazioni. Le vari compagnie, infatti, hanno polizze e sconti ad hoc per questa tipologia di mezzi.
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