Il prezzo della benzina continua a preoccupare gli automobilisti e sono stati annunciati ulteriori rincari: la situazione
La mobilità su quattro o due ruote è al centro delle polemiche ormai da diverso tempo, soprattutto a causa del rincaro dei prezzi del carburante. Gli interventi anche da parte dei Governi sono serviti ben poco a gestire una situazione che era arrivata ad essere allarmante, visto il picco drammatico a causa delle tensioni internazionali e dei conflitti geopolitici che finiscono per riguardare anche il commercio delle materie prime.
Il costo del carburante è schizzato a tal punto che fare il pieno per la propria automobile piuttosto che per motocicletta e scooter è diventato un peso davvero ingobrante per i bilanci familiari, e ciò ha inciso profondamente anche nel merito dell’acquisto di un nuovo mezzo di locomozione.
Nelle ultime settimane sembravano essere arrivate notizie confortanti sul fronte dei prezzi, con la situazione che seppur lontano dai prezzi auspicati dagli automobilisti sembrava comunque essersi stabilizzata. Le cose però potrebbero presto cambiare nuovamente, un aumento dei prezzi potrebbe
In base a uno studio condotto dal ‘Centro studi Unem’ – Unione nazionale energie per la mobilità – nel giro di sei anni potrebbero essere disponibili cinque milioni di tonnellate in meno di carburanti liquidi, mentre potrebbe esponenzialmente aumentare la richiesta di energia elettrica, per la presenza di all’incirca quattro milioni di automobili alimentante soltanto a batteria. Il dato preoccupa, poiché una minore domanda di carburante produrrebbe un buco per le accise, ovvero – in base a questi numeri – 3,8 miliardi di euro in meno entro il 2030. Nel 2040 si arriverebbe a 9 miliardi di euro in meno di risorse.
Lo Stato comincia così a temere per i propri bilanci e perciò i prezzi dell’energia potrebbe ancora aumentare, come afferma Gianni Murano, presidente di Unem: “Se oggi fare 100 chilometri con un’auto elettrica costa tra 5 e 6,5 euro, nel 2030 questa spesa potrebbe quadruplicare”. Il calo delle entrate fiscali, infatti, dovrà essere proporzionato su circa 4,1 GWh di consumi elettrici relativi al trasporto, quindi è plausibile pensare a un aggravio di circa 0,92 euro/kWh. Ragion per cui il prezzo di una ricarica potrebbe arrivare a 1,27 euro/kWh.
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