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Nonostante un lieve calo nelle quotazioni dei prodotti raffinati nel Mediterraneo, si assiste a nuovi rialzi nei listini dei prezzi consigliati dai maggiori marchi di carburanti.
Questa tendenza sembra muoversi in controtendenza rispetto alle aspettative del mercato, generando preoccupazione tra i consumatori.
Secondo l’ultima rilevazione effettuata da Staffetta Quotidiana, Eni ha annunciato un incremento di un centesimo al litro sia per la benzina che per il gasolio. Analogamente, Tamoil ha registrato un aumento di due centesimi al litro sulla benzina.
Queste variazioni influenzano direttamente i costi sostenuti dagli automobilisti, alimentando il dibattito sulla gestione dei prezzi del carburante in Italia.
Questo scenario complesso richiede attenzione da parte delle autorità competenti affinché vengano monitorate le dinamiche di mercato evitando impatti negativi sui consumatori finali.
Rincari sui prezzi della benzina: un’analisi dettagliata
Le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa mostrano una situazione relativamente stabile. I dati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy evidenziano che la benzina self service si attesta a 1,857 euro/litro, senza variazioni significative rispetto alle precedenti rilevazioni. Lo stesso vale per il diesel self service, il cui prezzo rimane fermo a 1,733 euro/litro. Analizzando i servizi offerti dalle compagnie e dalle pompe bianche si nota una leggera differenza nei prezzi praticati, con le prime generalmente più care rispetto alle seconde.
Interessante è il confronto tra i costi della modalità servito rispetto al self service. Per quanto riguarda la benzina servita si registra un prezzo medio di 1,997 euro/litro contro l’1,857 euro/litro del self service; una differenza non trascurabile che spinge molti consumatori a preferire l’autoservizio. La situazione è simile anche per il diesel servito che presenta un costo medio più elevato rispetto alla sua controparte self service.
Nel panorama dei carburanti alternativi emerge una certa stabilità nei prezzi praticati al pubblico. Il Gpl servito rimane invariato a 0,706 euro/litro mentre il metano segna una minima diminuzione attestandosi a 1,325 euro/kg. Il Gnl mantiene invece un prezzo stabile sia nelle compagnie che nelle pompe bianche dimostrando come questi combustibili possano rappresentare valide alternative sotto il profilo economico.
Analizzando infine i prezzi lungo le arterie autostradali italiane si nota come questi siano sensibilmente superiori rispetto ai valori medi nazionali: la benzina self service raggiunge 1,951 euro/litro mentre quella servita arriva fino a 2,212 euro/litri; analogamente accade per gli altri tipologie di carburante evidenziando come viaggiare sulle autostrade italiane comporta spese notevolmente maggiorate per quanto concerne il pieno di carburante.