Duro confronto tra la Porsche e l’Unione Europea e sul banco della questione vi è una tematica che rivoluzionerà il mondo delle auto.
Uno dei marchi che negli anni ha dimostrato di poter essere uno dei migliori al mondo è senza ombra di dubbio la Porsche. Il colosso di Stoccarda si è sempre mostrato pronto al cambiamento e di certo non si tratta di un’azienda che è contraria alla produzione di auto elettriche.
Le vetture a impatto zero sono sempre più gradite alla Porsche, tanto è vero che si sta mettendo in luce in questi anni nel mondo della Formula E. La powertrain tedesca è una delle migliori di tutta la categoria e lo dimostrano i successi di questa prima parte di stagione di Pascal Wehrlein, che corre con la scuderia ufficiale, e di Jake Dennis, su Andretti e motorizzata Porsche.
Già nello scorso anno i due avevano mostrato di essere i grandi protagonisti della lotta al mondiale, vinta proprio dal britannico. Dunque quando si parla di elettrico, la Porsche non è di certo contraria a priori, anzi si tratta di un marchio che ha sviluppato moltissimo la propria gamma, ma con l’UE ci sono dei problemi.
I nuovi regolamenti sulla cybersicurezza hanno fatto sì che dall’1 luglio 2024 andrà in pensione un’auto storica come la Macan tradizionale. Sarebbero troppi i cambiamenti da apporre al proprio interno per poter riportarla sul mercato aggiornata come da richiesta, ma a quanto pare non è solo questo lo scontro tra Porsche ed Europa.
Sono ormai sempre di più le aziende automobilistiche che sono convinte di come il futuro non sarà solo elettrico, ma anche elettrico. La differenza sembra minima ma è sostanziale, tanto è vero che anche Akio Toyoda, il Presidente del marchio nipponico, ha dichiarato che le vetture a impatto zero non andranno mai oltre al 30% nelle vendite.
Da questo punto di vista sembra essere abbastanza concorde anche Lutz Meschke, ovvero il direttore finanziario della Porsche, con le sue parole che sono state riportate da Bloomberg. A quanto pare il dirigente teutonico è convinto che in questo momento i tempi non siano per nulla maturi per poter arrivare pronti al 2035.
Si tratta infatti di un cambiamento epocale e che merita una grande riflessione per poterla attuare in tempi così ristretti. Inoltre, a far propendere per uno slittamento, vi è il fatto che la stessa Unione Europea ha deciso di far slittare la produzione di auto a gasolio Euro 7 al 2030, quando in partenza era fissato per il 2025. Non avrebbe dunque senso per le aziende produrre nuove auto Euro7 per poi bloccarle dopo soli cinque anni.
In questo momento Meschke ha evidenziato come le auto elettriche siano vendute in modo sostanziale solo nel momento in cui i Governi decidono di attuare una serie di incentivi, altrimenti sono poco considerate. Questo sarà un aspetto che deve essere tenuto in forte considerazione, soprattutto perché si dovrà modificare sostanzialmente il modo di produrre queste vetture per poter fare in modo che siano maggiormente richieste dai clienti, ma intanto la Porsche ha lanciato la nuova Macan a impatto zero.
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