Attenzione alla truffa che si sta apportando sulle patenti, con il Ministero che ha dovuto prendere una posizione netta.
Il sogno per ogni ragazzo giovane è quello di poter arrivare il prima possibile ad avere 18 anni in modo tale da poter fare le varie pratiche per avere la patente. Questo è il documento in assoluto più atteso da tutti, considerando infatti come permetta di assaggiare un po’ di libertà, con l’indipendenza almeno da un punto di vista logistico che è conquistata.
Indubbiamente non è semplice riuscire a completare le varie pratiche per poter ottenere la patente, tanto è vero che i giovani per prima cosa devono passare un esame teorico e poi quello pratico. Quello che spesso mette maggiormente in difficoltà i ragazzi è proprio il primo, con tanti quiz che sono con un chiaro tranello, ma la Legge impedisce di ripetere per più di due volte l’esame teorico, pena la reiscrizione al corso.
Ecco allora come mai sono troppi coloro che decidono di affidarsi a dei veri e propri criminali. La patente accerta la propria idoneità a guidare, dunque non può essere consegnata a tutti senza prima un controllo, ma ora è chiaro come questo sia diventato un vero e proprio business per una serie di associazioni criminali, con il Ministero che deve fare chiarezza.
Il problema delle patenti comprate è stato portato in auge da “La Repubblica” e il Governo non ha potuto di certo rimanere in silenzio di fronte a un simile problema. Ne ha parlato una noto ufficiale del MIT, ovvero il Ministero della Infrastrutture e dei Trasporti, con questi che ha spiegato come vi è totale fiducia da parte degli organi inquirenti e che saranno in grado di fare chiarezza su questa situazione.
Il Ministero inoltre vuole sottolineare il fatto che siano prese tutte le misure necessarie e opportune per fare in modo che vi sia la più totale trasparenza per quanto riguarda la pratica della patente. Sono complessivamente ben sette le città italiane che sarebbero all’interno di questo scandalo delle patenti.
Le uniche che sono certe al momento sono Roma e Bologna, con la pratica che consiste nell’aiutare i candidati al superamento dell’esame teorico da parte dei vigilanti. Un qualcosa di inaudito e che metterà a rischio anche diversi automobilisti in seguito, perché non è possibile dare un’auto in mano a qualcuno che non ne ha le competenze.
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