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Panico in Europa, l’annuncio della Commissione fa scattare l’allarme

L’Unione Europea lancia l’allarme, la situazione si complica. Scoppia il panico tra le istituzioni, i cittadini attendono.

L’Unione Europea è chiamata a guardare al futuro, e a prendere decisioni che possano portare benefici ai cittadini. Può capitare però purtroppo che qualcosa non vada come si era pronosticato, e c’è chi inizia a temere che possa essere questo il caso.

Preoccupazione alla Commissione Europea (AnsaFoto)

Ormai da tempo l’Unione Europea sta (giustamente) spingendo affinché le aziende del continente siano il più ecosostenibili possibile. Questo riguarda ovviamente anche il mondo dei motori. Le auto hanno rappresentato una fonte di inquinamento nel corso dei decenni, per questo le istituzioni continentali sono state particolarmente rigide sulla materia, incentivando il più possibile all’utilizzo di automobili elettriche.

E’ stata molto discussa, in particolare, la decisione dell’Unione Europea di vietare la produzione di auto a motore a combustione a diesel o benzina a partire dal 2035. Le critiche non sono mancate, sia dalle aziende che hanno dovuto rapidamente rivedere le proprie strategie per il futuro che da parte di alcuni governi (tra cui quello italiano) che non avevano accolto la proposta con troppo favore.

Unione Europea, i problemi della transizione elettrica

Anche l’Unione Europea si starebbe accorgendo dei problemi e dei ritardi sulla transizione elettrica e di quanto sia complicato mantenere il punto sull’obbiettivo del 2035. Tanto che nelle istituzioni starebbe iniziando a diffondersi una certa apprensione e un certo sconforto, come si legge su motorisumotori. Paura insomma di non farcela e di essere costretti ad una sorprendente marcia indietro. Che sia stato fatto il passo più lungo della gamba?

Auto elettriche, complicazioni per l’Unione Europa – Flopgear

I motivi sono quelli ben noti: la domanda elettrica fatica a decollare ( tra le cause i costi troppo alti e i tempi di ricarica troppo lunghi), i numeri sono ancora molto, troppo più bassi rispetto a quelli delle auto a diesel o benzina per pensare che possano tranquillamente sostituirle in così breve tempo. Lo scorso anno sono stati venduti un milione e cinquecento veicoli elettrici, più quattrocentomila rispetto all’anno prima, davvero troppo poco. Una buona parte delle quali sono state costruite in Cina, mentre l’industria europea per larghi tratti arranca. Continuano poi i problemi sul fronte colonnine, ancora troppo poche. C’è poi un problema pratico: cosa fare in caso di black out? Il rischio di lasciare città (o parti di esse) a piedi non è poi così remoto.

Tante difficoltà e perplessità, insomma, che ora cominciano a preoccupare anche l’Unione Europea, e a far dubitare che quell’obbiettivo del 2035 sia effettivamente alla portata.

Beatrice Canzedda

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