La Mercedes è un marchio blasonato e storico, ma ci sono dei modelli che non sono del tutto tedeschi e questo ha creato dei problemi.
Quando si ha tra le mani un marchio iconico come la Mercedes, è normale che si cerchi in tutto e per tutto l’assoluto eccellente tipica delle auto tedesche. A Stoccarda si sono progettate probabilmente non solo quelle che per molti sono le vetture più eleganti al mondo, ma allo stesso tempo anche le più affidabili.
Un binomio che ha reso così la Stella a tre punte un incanto sul mercato internazionale, con la decisione negli anni di venire sempre di più incontro ai clienti che ha fatto spesso storcere il naso. La Mercedes è eleganza e raffinatezza, caratteristiche che si devono pagare in modo adeguato sul mercato, con le utilitarie che non permettono simili lussi.
Nonostante questo a Stoccarda si è deciso alla fine degli anni ’90 di lavorare alla produzione della Classe A, quella che avrebbe dovuto essere il modello economico della casa tedesca. Tralasciando i primi test che non furono per nulla positivi, questa versione negli anni ha saputo ottenere un buon successo, grazie al proprio prezzo economico per una Mercedes, ma a quanto pare c’era un trucco al proprio interno.
Non è mai stato considerato un segreto quello che ha portato la Mercedes per ben sette anni a utilizzare per la propria Classe A il motore della Renault. Si trattava di un turbodiesel da 1500 di cilindrata e con la possibilità di erogare un massimo di 110 cavalli, con la sua produzione che addirittura non avveniva nemmeno in Francia, ma bensì nella sede della Renault di Valladolid, in Spagna.
Non solo sarebbe stato progettato il motore in quella sede, ma a Stoccarda avrebbero inviato anche il cambio manuale a sei marcio e il sistema Start&Stop. La scelta di utilizzare il propulsore transalpino era derivato dal fatto che si voleva abbattere i costi e i consumi per queste vetture. Questa generazione di Classe A si presentava con una lunghezza di 438 cm, una larghezza di 178 cm e un’altezza di 143 cm.
Verso la fine del 2020 però ci fu il cambio di rotta. Come riportarono alcune testate, tra cui “Il Messaggero”, i rapporti tra il Gruppo Renault e quello Mercedes iniziarono a complicarsi. Per questo motivo si giunse alla decisione di togliere i propulsore di derivazione francese e tornare a imporre dei motori tedeschi, anche se parrebbe che il futuro della Classe A sia legato a un filo, con Kallenius che parla di grandi cambiamenti.
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