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Il Codice della Strada, normativa di riferimento per la regolamentazione della circolazione dei veicoli su strade pubbliche, offre ai cittadini la possibilità di difendersi in caso di sanzioni per violazioni.
Vediamo in dettaglio quando e come è possibile presentare ricorso contro una multa.
È importante conoscere i propri diritti e le procedure da seguire per poter efficacemente contestare una multa qualora si ritenga ingiusta o errata la sanzione ricevuta.
La chiarezza sulle tempistiche e sui motivi ammissibili per fare ricorso rappresentano gli elementali passaggi da compiere nella difesa dei propri diritti come cittadini conducenti.
La contestazione di una multa deve avvenire prima del pagamento della stessa, poiché il versamento equivale a un’ammissione di colpa. È fondamentale quindi non procedere al pagamento se si intende opporsi alla sanzione. La legge stabilisce dei termini precisi entro i quali presentare ricorso: 30 giorni per rivolgersi al giudice di pace e 60 giorni se si preferisce fare appello al prefetto.
È importante calcolare correttamente questi termini basandosi sulla data di notifica del verbale, che può variare a seconda delle modalità con cui questa viene effettuata.
Esistono diversi motivi validi per opporsi a una contravvenzione stradale: dallo stato di necessità all’omessa contestazione immediata, dall’illegittimità dell’accertamento all’erronea verbalizzazione.
Ogni caso richiede che il fatto invocato venga adeguatamente provato dal ricorrente, salvo situazioni in cui l’invalidità del verbale sia manifestamente evidente.
Hanno diritto a presentare ricorso non solo il trasgressore diretto, ma anche il proprietario del veicolo e altri soggetti obbligati in solido come l’usufruttuario o l’acquirente con patto di riservato dominio.
Anche i genitori o tutori legali possono ricorrere in caso di violazioni commesse da minori.
Presentando un ricorso si ottiene la sospensione sia dei termini per il pagamento della multa sia dell’eventuale decurtazione dei punti dalla patente fino all’esito del procedimento. Inoltre, rivolgendosi al giudice di pace è possibile richiedere la sospensione delle sanzioni accessorie come la sospensione della patente stessa.
A seguito dell’esito del ricorso, se questo viene accolto, il verbale viene annullato eliminando ogni conseguenza legata alla violazione contestata. In caso contrario, oltre alla conferma delle sanzioni previste dal verbale originario potrebbe esserci un aggravio economico dovuto alle spese processuali o al raddoppio dell’importo della multa nel caso in cui ci si rivolga al prefetto.
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