Stellantis ha deciso: no alla FIAT. La decisione del colosso è destinato a fare discutere, cosa sta succedendo.
Il rapporto tra Stellantis e il governo italiano nell’ultimo periodo è stato tutt’altro che idilliaco. La strategia del gruppo, il maggiore produttore d’auto del nostro paese, di investire sempre di più all’estero e di spostare molte delle sue attività all’estero non è stato troppo gradito dall’Italia, preoccupata per il futuro della sua industria.
Stellantis, però, non si è fatta intimidire. Il gruppo ha ribadito la necessità di abbassare i costi di produzione (che l’azienda lamenta essere particolarmente elevati in Italia, chiedendo in tal senso maggiore aiuti da parte del governo) per sopravvivere nel mercato odierno e contrastare l’avanzata delle aziende cinesi.
Proprio in relazione alla concorrenza che arriva dal paese del Dragone, però, Stellantis ha calato l’asso nella manica, portando nell’enorme universo della holding il colosso cinese Leapomotor con un’operazione da oltre un miliardo. L’apertura verso l’Asia del colosso ha ovviamente diviso, ed è destinata a continuare a far discutere visti gli ultimi risvolti che riguardano il nostro paese.
Una volta ufficializzato l’ingresso di Leapmotor tra le tante aziende in ottica Stellantis in molti si sono chiesti come i veicoli cinesi sarebbero stati commercializzati nel nostro paese. Era iniziata a circolare l’ipotesi che le vetture potessero venire rebrendizzate a marchio FIAT. La T03 e la T10 avrebbero dunque avuto in Europa il brand della casa italiana, e non quello dell’azienda cinese.
I rumors però sono stati presto spazzati via: Tavares sembra intenzionato a commercializzare le vetture con il loro nome originale. La Leapmotor T03 e la Leapmotor T10 sono dunque pronte a sbarcare in Europa con il marchio dell’azienda cinese.
Per l’Italia, che guardava alla nuova joint venture con fiducia sperando in possibili risvolti positivi per l’industria del nostro paese, gli smacchi non sono finiti. Sembrava infatti che Stellantis per l’assemblaggio delle auto Leapmotor in Europa potesse scegliere il nostro paese, e in particolare lo stabilimento di Mirafiori (di recente sotto i riflettori per le difficoltà dell’ultimo periofo). Al momento però non è arrivata nessuna conferma di una eventuale produzione in Italia, che certamente farebbe felici i lavoratori e metterebbe almeno in parte a tacere le polemiche dell’ultimo periodo. Non è detto però che in futuro non possano arrivare notizie in tal senso.
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