Stop dall’Unione Europea al progetto che preoccupava tutti, non ci saranno solo auto elettriche nel futuro. La svolta è clamorosa.
Gli automobilisti di tutta Europa dovranno fare i conti a partire dal 2035 con una situazione mai vista prima: verrà infatti approvato un addio ai motori termici – diesel e benzina – che porterà tutti i costruttori che intendono continuare a vendere automobili nei paesi membri dell’UE per ridurre le emissioni nocive. La soluzione più ovvia a questo stop è procedere con la sola produzione di auto elettriche, cosa che alcuni marchi pianificano di fare già nei prossimi anni.
In realtà però la situazione appare ancora in bilico, tra ritardi, proteste e questioni ancora non del tutto chiarite. Ad esempio abbiamo il nodo dei biofuel, i carburanti prodotti dalle biomasse come zucchero di canna, mais e olio di palma che inquinano sensibilmente meno – quando utilizzati sulle vetture – rispetto ai solidi carburanti a cui siamo abituati nel nostro paese.
Giusto un’estate fa, l’Unione Europea aveva mostrato una decisa apertura a questo tipo di carburanti che potrebbero venire utilizzati per garantire la produzione di automobili alternative rispetto a quelle puramente elettriche che hanno ancora qualche problema. Scarsa autonomia, prezzi troppo alti, questioni che ormai conosciamo tutti. Già il fatto che proprio un anno fa l’Europarlamento abbia approvato la definizione di biocarburanti come “Carburanti CO2 neutri” fa ben sperare verso questa svolta.
Secondo alcune testate, la recente vittoria su praticamente tutta la linea della Destra in Europa potrebbe portare anche i politici meno favorevoli all’utilizzo dei biocarburanti ad adattarsi e approvare anche questo tipo di combustibili come alternative valide all’elettrico per il periodo post stop al motore termico. Il pericolo è quello di perdere consensi e, senza scendere a questo compromesso, il famigerato stop ai motori termici del 2035 risulterebbe davvero a rischio.
Come si legge su un articolo del 6 luglio 2024 di Motori Su Motori in poche parole potrebbe essere “la paura di perdere il seggio” a spingere anche i politici più progressisti – che hanno fatto della battaglia per l’elettrico una bandiera – a scendere a compromessi riconoscendo i Biofuel come valida alternativa. Chiaramente, in caso di una svolta di questo tipo, i brand che hanno investito maggiormente in questa tecnologia vedrebbero premiati i loro sforzi.
Nel nostro paese ci sono stati in particolare massicci investimenti nel biocarburante a base di olio vegetale idrotrattato o idrogenato meglio noto con la sigla HVO che si può ottenere dagli scarti delle colture di questi elementi. Riuscire a garantire una linea di rifornimento efficiente con questo carburante in tutto il paese sarebbe un primo passo per dare ai cittadini l’alternativa che tanto cercano all’elettrico. Sempre se l’UE manterrà questa linea che sembra aver intrapreso.
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