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Le auto elettriche stentano a conquistare il mercato e, in questo contesto difficile, il marchio MINI ha dovuto rivedere le sue strategie produttive. Il Gruppo BMW ha annunciato un ritardo nella produzione delle nuove vetture elettriche presso il suo stabilimento di Oxford. L’azienda sta affrontando una congiuntura complessa, influenzata da una contrazione nelle vendite che ha costretto a rivedere i programmi già fissati.
Produzione di MINI: cambiamenti in corso
Il Gruppo BMW, che ha in programma di trasferire la produzione delle sue MINI Cooper e Aceman elettriche dalla Cina a Oxford, si trova ora a dover affrontare una situazione di incertezze. Come riportato da Autocar, l’idea iniziale di avviare la produzione nel prossimo anno sta subendo significativi ritardi. Questo slittamento si concretizza dopo che sono stati già investiti più di 600 milioni di sterline per modernizzare il sito di Oxford e il vicino impianto di Swindon, destinato alla produzione di carrozzerie. Tali investimenti avevano come obiettivo quello di preparare la fabbrica britannica ad accogliere modelli elettrici e garantire una transizione fluida dalla produzione a benzina.
Rallentamenti nella produzione di veicoli elettrici
Le notizie di ritardi nella produzione di MINI elettriche non stupiscono più di tanto. Un portavoce dell’azienda ha specificato che il Gruppo BMW sta esaminando i tempi per un eventuale recupero, ma al momento non ci sono certezze. Il contesto attuale del mercato automotive, caratterizzato da incertezze e instabilità, ha portato alla decisione di rivedere le tempistiche inizialmente previste. Nonostante il supporto del governo britannico, che doveva contribuire economicamente all’adeguamento dell’impianto, è stato comunicato che tale sovvenzione non verrà più utilizzata, complicando ulteriormente la situazione.
Impatto sul settore di Oxford
Attualmente, lo stabilimento di Oxford conta circa 4.000 dipendenti, impegnati nella produzione di veicoli destinati a mercati globali, compreso quello britannico. Oggi, MINI continua a produrre versioni a benzina della nuova Cooper, ma i piani di transizione verso una produzione al 100% elettrica entro il 2030 sembrano ora incerti. Inizialmente, il programma prevedeva una capacità produttiva di circa 200.000 veicoli all’anno a partire dal 2026, ma con le attuali problematiche, è difficile stabilire se questo obiettivo potrà essere raggiunto nei tempi previsti.
La situazione mette in evidenza le sfide che il settore automotive sta vivendo e la necessità di una strategia chiara e ben definita per adattarsi a un mercato in rapido cambiamento. La continua evoluzione delle tecnologie e delle preferenze dei consumatori richiederà decisioni ponderate nel breve termine per garantire una ripresa e una crescita sostenibile per MINI e per il Gruppo BMW.