Le auto elettriche sono già al capolinea? Ci potrebbe essere un clamoroso dietrofront per quanto riguarda la mobilità.
La tutela dell’ambiente è un obbiettivo ormai diventato prioritario nelle aziende politiche dei governi mondiali. Il mondo dei motori in questo senso assume un ruolo fondamentale, le automobili infatti per anni sono stati tra le principali cause di inquinamento dell’aria. Ormai da anni le principali aziende a livello mondiale hanno iniziato la corsa verso le zero emissioni, e in questo senso l’elettrico è stata la soluzione prediletta sino a questo momento.
La transizione all’elettrico però ha avuto più problemi del previsto. I costi nettamente più elevati delle auto a motore a combustione e le difficoltà sul fronte della batteria e delle tempistiche di ricarica rappresentano un disincentivo non da poco per gli automobilisti. E i maggiori costi di produzione, oltre al vantaggio competitivo della Cina su questo fronte, preoccupano le aziende, messe in difficoltà dal dover ridefinire i propri processi produttivi. La domanda continua a faticare, e le complicazioni per le case automobilistiche sono diverse.
Questo, inevitabilmente, sta portando inevitabilmente a porsi delle domande. Molti stanno investendo in tecnologie alternative, alcuni hanno ridimensionato i propri obbiettivi sull’elettrico e sui traguardi da raggiungere. Persino lo stop alla produzione delle auto a diesel e benzina nel 2035 tanto caldeggiato dall’Unione Europa inizia a vacillare sempre più. Ora però potrebbe arrivare la definitiva mazzata.
Le tanto contestate accise sul carburante, unite all’IVA, fruttano allo stato italiano circa il 60% del costo che noi paghiamo al distributore. Diesel e benzina, insomma, fruttano davvero moltissimo alle casse statali, ed è evidente che con il passaggio all’elettrico il governo perderebbe davvero moltissimi soldi. In molti si sono chiesti se le casse statali potessero sostenere un simile vuoto, ma il nostro esecutivo stando alle parole del ministero dell’Economia avrebbe già iniziato a lavorare su questo fronte, e già pensato e programmato la soluzione.
Le tasse verrebbero infatti estese anche alle automobili elettriche, in modo da recuperare il buco che si verrebbe a creare dai mancati introiti del carburante tradizionale. La mossa rischia però di trasformarsi in un clamoroso autogol per i modelli a zero emissioni, in una domanda che già scricchiola di suo, aggiungere anche i conti aggiuntivi della tasse può rappresentare un ulteriore ed importante freno e costringere ancora una volta gli automobilisti e le aziende a scegliere diesel e benzina portando a passi indietro sul fronte della sostenibilità.
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