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Il mondo dell’auto sta attraversando un periodo di grande trasformazione, con nuove normative che mirano a ridurre le emissioni di carbonio e a promuovere la mobilità elettrica. In questo contesto, il messaggio di Luca De Meo, amministratore delegato del gruppo Renault, è chiaro: è fondamentale dare più libertà agli ingegneri piuttosto che lasciare che siano i politici a tracciare le linee guida del settore. Durante un evento telematico da Parigi, De Meo ha espresso la sua preoccupazione riguardo alle nuove regole che saranno annunciate dalla Commissione Europea e ha sottolineato l’importanza di stimolare il mercato delle auto per affrontare le sfide attuali.
Le sfide del settore auto in Europa
Luca De Meo non ha risparmiato critiche alla politica europea, e in particolare alle normative che rischiano di mettere in difficoltà il settore automobilistico. Secondo lui, è fondamentale non parlare di scadenze lontane come il 2035, ma piuttosto affrontare le sfide immediate che le case automobilistiche devono affrontare. In particolare, ha evidenziato che l’industria auto si trova in una situazione difficile, con il rischio di multe elevate a causa delle emissioni di CO2.
Il sistema di regole imposte dalla Commissione, noto come Cafe, richiede a tutti i produttori di veicoli di rispettare limiti precisi sulle emissioni, fissati in 95 grammi di CO2 per chilometro a partire dal 1° gennaio 2025. Queste multe possono arrivare a costare alle aziende miliardi di euro, un onere non trascurabile per le case automobilistiche. De Meo ha sottolineato che, nonostante gli sforzi per migliorare le prestazioni delle vetture, il persistere di una flotta di auto vecchie continua a contribuire all’inquinamento atmosferico.
Rinnovare il parco auto: la necessità di una strategia economica
Per affrontare il problema delle auto inquinanti, De Meo ha proposto una strategia più pragmatica che stimoli il rinnovo del parco automobilistico. L’amministratore delegato ha osservato come, negli ultimi 20 anni, l’età media delle auto in Europa sia aumentata, passando da 7,5 a 12 anni. Questo dato evidenzia la necessità di rendere più accessibile il mercato dell’auto. Oggi, le famiglie faticano ad acquistare un veicolo nuovo, e questo è un problema significativo. Secondo De Meo, è fondamentale aumentare il potere d’acquisto delle persone per permettere loro di acquistare veicoli più recenti e meno inquinanti.
Una possibile soluzione suggerita da De Meo è l’introduzione di regolamentazioni più favorevoli per auto di piccole dimensioni, come avviene in Giappone con le Kei Car. Secondo lui, questa mossa potrebbe incentivare la produzione nel mercato europeo e rinvigorire l’industria automobilistica.
La questione della regolamentazione europea: un’opinione critica
Luca De Meo ha anche criticato la visione della Commissione europea, la quale spesso non tiene conto delle reali necessità del mercato. Politiche che cercano di imporre soluzioni senza tenere in considerazione le complessità tecniche possono risultare controproducenti. De Meo è convinto che bisogna dare maggior spazio alla creatività degli ingegneri, piuttosto che lasciare che siano i politici a decidere le strategie di sviluppo.
Il manager ha evidenziato come, per affrontare la questione delle emissioni, bisogna capire che non vi è una “pallottola d’argento”: esistono diverse soluzioni per ridurre la CO2, e l’industria automobilistica deve poter esplorare tutte le possibilità*. Insomma, la libertà di innovare e la capacità di utilizzare tecnologie diverse, anche al di là delle sole auto elettriche, potrebbero apportare risultati più significativi nella lotta all’inquinamento.
Relazioni con la Cina: la necessità di un accordo
Infine, De Meo si è soffermato sul delicato tema dei rapporti commerciali con la Cina, evidenziando la necessità di giungere a un accordo che possa tornare vantaggioso per entrambe le parti. Le misure sui dazi europei per le auto elettriche potrebbero creare tensioni. Il manager ha affermato che, come accaduto in passato con altri mercati, è importante trovare un’intesa con i cinesi per promuovere investimenti che possano beneficare anche l’industria europea.
L’obiettivo è quello di inserire i produttori cinesi nel mercato europeo, creando opportunità di collaborazione. De Meo ha fatto presente che, in cambio di una quota del mercato, ci si aspetta che le case automobilistiche cinesi investano nel settore automobilistico europeo, contribuendo così alla trasformazione necessaria della filiera produttiva.
In questo scenario complesso, la visione di De Meo rimane quella di un settore automobilistico europeo dinamico, capace di affrontare le sfide future con innovazione e pragmatismo.