L’Italia del Governo Meloni immagina di avviare un ambizioso progetto, attraverso il quale metterebbe in discussione la leadership di Tesla nel settore delle auto elettriche.
Il predominio sul settore automobilistico per il futuro si gioca molto sulla capacità di essere al passo con le introduzioni tecnologiche e affascinare così i clienti dei vari mercati internazionali. Una strategia funzionale sopratutto per le aziende pienamente votate all’elettrico è stringere proficui accordi con i governi centrali. L’Italia potrebbe essere protagonista di una di tali trattative, secondo le ultime indiscrezioni in merito ai contatti avviati con il colosso cinese con l’intenzione di portare in Italia un ulteriore produttore di vetture oltre il leader Stellantis.
A riferirlo è ‘Bloomberg’, che ha raccolto alcune indiscrezioni durante la serata al Salone internazionale dell’auto di Ginevra e intercettato Michael Shu, amministratore delegato di BYD Europe che ha dichiarato. Quest’ultimo ha confermato i contatti con l‘Italia per discutere in merito alla possibilità di un secondo stabilimento in Europa, che abbia come dimora appunto il Belpaese.
Molto dipenderà dall’andamento delle vendite durante l’anno, anche perché un grande investimento si sta già realizzando per la sede in Ungheria. Da lì partono i rifornimenti di auto BYD per il Vecchio Continente, per cui risulta prematuro pensare già a un secondo punto di raccordo. Dal Governo italiano non arrivano né conferme né smentite. Si preferisce tacere e lavorare in silenzio sulle varie prospettive.
L’Italia sfida Tesla con un’alleanza cinese? Le possibilità
Pare che l’Italia sia abbastanza preoccupata di avere il soltanto Stellantis come carmaker, siccome al momento l’azienda è più che altro a trazione francese e avrebbe un riferimento per l’elettrico, capace di sfidare in termini di costi e accessibilità anche Tesla. Non è nemmeno da escludere una super alleanza fra i tre colossi di auto europei, quindi proprio Stellantis, Volkswagen e Renault per sviluppare insieme tecnologie congiunte per possano contrastare i restanti produttori.
Quindi in tal caso i contatti con BYD sarebbero uno spauracchio per evitare di decentrare Stellantis rispetto all’Italia nella produzione di vetture. Si combatterà sul segmento economico con i cinesi e di questo l’Europa è consapevole, perciò dovrà rinforzarsi su tale sfondo. BYD, ad esempio, ha da poco lanciato una nuova gamma della Dolphin, la EV Honor Edition al prezzo di circa 12.800 euro, con autonomia di 302 km e batteria da 32 kWh per il modello base “Vitality”. Se arrivasse con tali prezzi nel Vecchio Continente, ne scuoterebbe il mercato: non ci si può far cogliere di sorpresa.