I limiti di velocità sono regolamentati dal Codice della Strada: la loro trasgressione sta diventando una vera piaga per molti automobilisti
Superare i limiti di velocità alla guida è un comportamento scorretto. L’articolo 142 del Codice della Strada regolamenta proprio i limiti che si devono rispettare. In città il massimo è di 50 km/h, che diventa rispettivamente di 90 e 110 km/h nelle strade extraurbane secondarie e principali e 130 in autostrada.
Nel suddetto articolo sono indicati anche gli importi delle contravvenzioni per chi sfora questi limiti. Variano in base alla velocità e sono state peraltro inasprite dal Consiglio dei ministri con un recente Decreto legge. Chi sfora entro i 10 km/h subirà una sanzione fino a 173 euro che possono diventare fino a 694 per chi supera i limiti oltre i 10 km/h e fino ai 40. Dai 40 ai 60 orari, invece, la multa può variare da 543 a 2.170 euro che diventano fino a 3.382 euro oltre i 60 km/h, con annessa sospensione della patente di guida.
Sanzioni esemplari che però non sembrano scoraggiare gli automobilisti, almeno stando alle ultime statistiche che sono davvero eloquenti. Secondo un’indagine commissionata da Facile.it, sono oltre 10 milioni e mezzo di automobilisti che sostengono di non rispettare i limiti di velocità. Un numero davvero altissimo su un campione di patentati che va dai 18 ai 74 anni.
La percentuale più alta di violazioni al Codice della Strada per il mancato rispetto dei limiti di velocità spetta agli automobilisti più giovani. Quelli nella fascia di età dai 18 ai 24 anni hanno totalizzato un ben poco lusinghiero 31% delle infrazioni totali. Nella fascia d’età che va dai 25 ai 34 anni, invece, è del 37,3% la percentuale di chi viola questi limiti
Nel confronto di genere, la maglia nera va decisamente agli uomini, con il 35,3% a fronte del 18,8% delle donne mentre se consideriamo l’aspetto territoriale, nel Nord Est si sfiora addirittura il 40%. Una zona ormai famosa per Fleximan, colui che taglia gli autovelox.
Il Codice della Strada è peraltro violato (anche per altre infrazioni) dal 52,3% degli automobilisti intervistati, di fatto uno su due; gli uomini, ancora una volta, sono i più indisciplinati con il 57,1% del totale a fronte del 47,2% delle donne. E tutto ciò influisce sugli incidenti stradali con indicatori al rialza sia per i sinistri quanto per i danni riportati che possono sfociare in eventualità tragiche con morti e feriti.
Tra le abitudini peggiori c’è l’eccesso di velocità al primo posto, poi l’uso del cellulare alla guida, con una percentuale del 24,1%. E resiste anche il malcostume della cintura di sicurezza non allacciata, una prerogativa errata per ben 5,5 milioni di automobilisti italiani.
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