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Volkswagen ha colto di sorpresa il mercato annunciando che la generazione attuale della Golf con motore a combustione interna potrebbe non uscire di produzione per altri dieci anni.
Questa mossa contraddice le aspettative del mercato e si scontra con le normative ambientali in continuo inasprimento. L’industria automobilistica sta attraversando una fase di profonda trasformazione, con un forte impulso verso l’elettrificazione.
Volkswagen ha pianificato il lancio di una versione completamente elettrica della Golf nel 2026, basata sulla nuova piattaforma SSP (Scalable Systems Platform). Tuttavia, l’azienda non rinuncerà alla variante termica dell’iconica compatta. Adottando questa strategia dual-track, la casa automobilistica tedesca intende soddisfare sia la domanda crescente di vetture elettriche che l’apprezzamento persistente per i motori convenzionali.
I risultati del primo semestre del 2024 hanno mostrato un incremento delle vendite della Golf in Europa del 43%, posizionandola al secondo posto dopo la Dacia Sandero. Questo successo sottolinea che, contrariamente alle previsioni, esiste ancora un marcato interesse per i veicoli a combustione interna tra i consumatori europei.
Golf a Combustione: una svolta inaspettata
Il mantenimento in produzione della Golf a combustione fino al 2035 potrebbe incontrare ostacoli legati al divieto dell’Unione Europea sulla vendita di nuove auto con emissioni. Volkswagen potrebbe tuttavia navigare queste acque turbolente sfruttando le eccezioni previste per i carburanti sintetici o gli e-fuel. Per restare competitiva fino ad allora, sarà necessario che la Golf attuale – basata sulla piattaforma MQB – riceva almeno un altro significativo aggiornamento tecnologico.
La scelta fatta da Volkswagen riflette una realtà di mercato complessa: da una parte c’è l’avanzamento verso l’elettrificazione; dall’altra, modelli storici come la Golf mantengono un’elevata popolarità. Superando nelle vendite SUV rinomati come T-Roc e Tiguan ed anche modelli puramente elettrici come Tesla Model Y (che ha registrato un calo del 26%), questa strategia potrebbe rivelarsi efficace nel bilanciare transizione energetica ed esigenze commerciali nel breve-medio termine.