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In un contesto di crescente tensione commerciale, la Cina sembra pronta a colpire l’industria automobilistica europea, con un occhio di riguardo per i veicoli di grossa cilindrata.
Questa mossa rappresenterebbe una risposta diretta alle restrizioni imposte da Bruxelles sulle e-car Made in China, segnando un nuovo capitolo nel confronto economico tra le due potenze.
La scorsa settimana, il dipartimento finanziario del ministero del Commercio cinese ha avviato un’indagine antisovvenzioni sul lattiero-caseario europeo. Poco dopo, è stata diffusa la notizia che potrebbero aumentare i dazi sui veicoli passeggeri con motori oltre i 2,5 litri.
Marchi come Mercedes Benz e Porsche appaiono come i principali bersagli di questa manovra. Durante una riunione convocata dal ministero si è discusso dell’aumento delle tariffe alle importazioni di auto a benzina con motori di grande cilindrata, ascoltando opinioni da esperti del settore e del mondo accademico.
Cina minaccia dazi sulle auto europee di grossa cilindrata
Di fronte a queste mosse della Cina, il governo tedesco ha espresso la necessità che Bruxelles e Pechino trovino una soluzione per evitare l’introduzione dei dazi sull’industria automobilistica. La Germania sottolinea l’importanza della competenza della Commissione Europea nei colloqui con la parte cinese, auspicando un lavoro costruttivo per evitare rischi di escalation tariffaria. Anche la VDA (associazione dell’industria dell’auto tedesca) ha ribadito l’esigenza di promuovere il dialogo per trovare soluzioni basate sulla partnership.
L’esportazione dall’Europa alla Cina di veicoli passeggeri con motorizzazione superiore ai 2,5 litri rappresenta un volume significativo: nel 2023 sono state esportate 196.000 unità verso il gigante asiatico, registrando un aumento dell’11% su base annua secondo dati della China Passenger Car Association. Tuttavia nei primi quattro mesi del 2024 si è registrato un calo delle esportazioni dall’Europa alla Cina del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le vendite delle case automobilistiche tedesche in Cina costituiscono circa il 30% delle loro vendite totali; pertanto qualsiasi aumento dei dazi avrebbe ripercussioni significative.
Oltre alla Germania e agli altri paesi europei coinvolti direttamente nella questione dei possibili nuovi dazi cinesi su auto di grossa cilindrata, anche Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone mantengono una quota rilevante nell’esportazione verso la Cina in questo segmento specifico del mercato automobilistico. In caso si consolidasse il contenzioso tra Pechino e Bruxelles questi paesi potrebbero trarre vantaggio dall’aumentare dei dazi proposto dai produttori cinesi come contrappasso alle restrizioni sulle loro e-car in Europa.