Il mondo automobilistico europeo è al centro di un acceso dibattito, in attesa dell’importante piano industriale che la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, presenterà all’inizio di marzo. L’Italia, sotto la guida del governo guidato da Matteo Salvini, sta spingendo affinché si riconsideri la scadenza del 2035 prevista per il passaggio ai veicoli elettrici. Il ministro dei Trasporti ha espresso la propria sorpresa in risposta a segnali che indicano un progressivo riavvicinamento degli italiani ai motori termici, in netto contrasto con la direzione verso un’auto completamente elettrica.
Matteo Salvini ha utilizzato il suo profilo Facebook per esternare le sue opinioni. Ha ribadito il suo impegno, e quello della Lega, nella lotta contro quella che definisce un’ “eco-follia” imposta a livello europeo, con la scadenza fissata al 2035 per la cessazione della produzione di veicoli a benzina e diesel. Salvini ha richiamato l’attenzione sui dati economici emergenti, sottolineando che le recenti rilevazioni supportano le sue posizioni. Inoltre, ha fatto riferimento alla decisione del presidente americano Donald Trump, che ha interrotto il Green Deal negli Stati Uniti, suggerendo che anche l’Europa dovrebbe evitare quello che considera un “suicidio economico, sociale e ambientale”.
Questo approccio di Salvini si inserisce in un contesto più ampio di preoccupazione per le conseguenze economiche che l’adozione forzata di veicoli elettrici potrebbe comportare per l’industria automobilistica. La sua retorica evidenzia un chiaro desiderio di mantenere i motori a combustione interna come parte del futuro automobilistico italiano e europeo.
Ursula Von der Leyen ha recentemente messo in evidenza l’importanza della transizione dell’industria automobilistica europea durante un intervento. Nell’imminente piano d’azione, che verrà presentato il 5 marzo, la presidente ha sottolineato la necessità di sostenere i costruttori automobilistici in questo periodo di cambiamento profondo. Inoltre, ha dichiarato che sarà fondamentale affrontare il tema dell’equità, dato che alcuni produttori hanno già investito pesantemente per allinearsi agli obiettivi fissati.
La presidente ha accennato alla necessità di un approccio pragmatico e neutro dal punto di vista tecnologico, dove anche le fonti rinnovabili come gli e-fuel potrebbero ricoprire un ruolo significativo. Questo piano dovrà considerare le varie realtà delle case automobilistiche europee, affinché ognuna possa trovare il proprio posto all’interno di un sistema più ampio. La Commissione sta lavorando per non esaminare questi problemi in modo isolato, ma all’interno di un contesto che tenga conto di tutte le variabili in gioco.
Con il settore automobilistico che naviga in acque così turbolente, la strada verso il 2035 sembra più incerta che mai e le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi potrebbero avere ripercussioni significative su economia e ambiente.
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