Gli incentivi alla rottamazione hanno ricevuto una parziale soddisfazione e il governo vuole ridisegnare il futuro dei bonus
I bonus statali alla rottamazione dei veicoli più vetusti e considerati più inquinanti non sono certo una novità degli ultimi anni, ma sono uno strumento in mano al governo che è già stato utilizzato in passato in diverse occasioni per raggiungere differenti obiettivi. Certamente la risposta ottenuta da questi ultimi stanziati per il 2024 sono stati importanti, alcuni di essi sono andati esauriti in poche settimane, mentre altri sono stati disponibili fino a poco tempo fa.
A quanto pare però i vertici governativi speravano in un risultato diverso e per questa ragione starebbero già mettendo in cantiere un nuovo progetto di stanziamento per i bonus da stanziare nelle future manovre economiche. Potrebbero variare in maniera sostanziale, sia nel modo dell’elargizione, sia la destinazione e probabilmente anche la loro durata. Andiamo ad approfondire quali sono le principali novità che la politica ha deciso di intraprendere per i prossimi anni.
Cambia la destinazione degli incentivi statali
L’incentivo statale alla rottamazione è sicuramente uno sforzo economico che lo Stato mette a disposizione dei propri cittadini, offrendo una determinata somma di denaro da utilizzare per l’acquisto di una nuova automobile, più ecologica e sicura a fronte della rottamazione della vecchia vettura considerata più inquinante e inefficiente. Il bonus 2024 prevede la divisione per fasce di emissione di CO2, partendo da quella a zero emissioni delle elettriche, passando per quella intermedia coperto dalle ibride plug-in e full hybrid, fino ad arrivare alle mild hybrid e a gas.
Basandoci su questa generica divisione, se pur superficiale ma di facile comprensione, si nota come l’interesse maggiore degli italiani si sia concentrata particolarmente sull’ultima categoria, quella in cui i livelli di emissione sono più elevati. La ragione è principalmente una ed è legata al prezzo di acquisto molto più abbordabile rispetto alle prime due fasce elencate. Infatti, il governo italiano sembra non abbia apprezzato il risultato ottenuto da questa modalità di distribuzione dei fondi e, più in generale, dei metodi di elargizione del budget stanziato.
Ecco così che il governo, con il ministro Adolfo Urso a fare da capofila, ha deciso di modificare i criteri di distribuzione dei fondi statali dando maggiore sostegno all’economia nazionale. Per ottenere ciò starebbe lavorando nel cercare di incentivare l’acquisto di vetture che vengano prodotte negli stabilimenti italiani, con l’obiettivo di incrementarne la produttività. L’intento sarebbe quello di stanziare fondi pluriennali, che dovrebbero raggiungere il miliardo di euro nel periodo 2026 – 2030. vedremo se davvero si riuscirà a raggiungere l’obiettivo prefissato e dare slancio al settore dell’automotive italiano.