Sta per iniziare una nuova Era per i motori, con questo propulsore che ha una durata e delle prestazioni uniche.
In questi anni il mondo delle quattro ruote sta subendo una serie incredibile di cambiamenti. Da un lato ci sono coloro che non vorrebbero mai cambiare e rimanere per sempre ancorati al passato, ma dall’altro c’è una nuova realtà sempre più ricca di occasioni, con motori elettrici e a idrogeno che sono delle novità eccezionali.
Queste innovazioni ovviamente hanno bisogno di tempo per potersi raffinare e migliorare, ma la durata di un motore è essenziale per fare in modo che quante più persone possibili acquistino un determinato modello. Le vetture elettriche al momento hanno infatti nell’autonomia il loro principale punto debole.
Sono tanti che sarebbero anche disposti ad andare oltre al difetto del costo molto elevato, oggi infatti lo si vede nel momento in cui si acquista una 500 o una 500e come il valore si impenni per oltre 10 mila Euro. Peccato però che questa differenza di prezzo non comporti anche un miglioramento nelle prestazioni, con l’autonomia della batteria della 500 elettrica che è di soli 190 km.
Numeri che non possono essere soddisfacenti, con la Toyota che è la realtà che più di tutte sta mettendo in guardia la popolazione mondiale sui difetti e i limiti delle vetture a impatto zero. La casa giapponese infatti è sempre stata molto nota per la produzione di veicoli efficienti e con un grande tenuta. Al giorno d’oggi l’elettrico non garantisce simili prestazioni e risultati, soprattutto per una realtà come la Toyota che in passato aveva dato vita al motore “perfetto”.
Era il 1997 quando la Toyota decise di portare sul mercato internazionale una elegante berlina come la Prius. La vettura si presentava già al tempo con una lunghezza di 445 cm, una larghezza di 172 cm e un’altezza di 149 cm, il che le permetteva di arrivare a un peso complessivo di 1325 kg.
Si tratta di uno dei primissimi modelli che aggiunse una componente elettrica al proprio interno, diventando così una delle ibride pionieristiche della storia. Nei primi tre anni della propria storia, questa auto fu esclusiva del mercato giapponese, ma con il nuovo Millennio divenne sempre più comune anche nel resto del mondo.
Ciò che rese fin da subito intrigante e interessante il progetto della Prius era però dettato dalle sue prestazioni e soprattutto dalla sua tenuta. Nel 2003 si poteva ammirare una vettura con un motore termico in grado di erogare 78 cavalli e uno elettrico che toccava invece i 68 cavalli. In questo modo la Prius del tempo era una vettura capace di abbassare i consumi a soli 4,3 litri ogni 100 km.
Numeri che migliorarono ancora di più nel 2009, quando si arrivò a soli 3,9 litri ogni 100 km, ma il meglio doveva ancora arrivare. La più grande innovazione giunse nel 2015, anno in cui il motore termico usato era un 4 cilindri da 1800 di cilindrata con erogazione da 99 cavalli e una componente elettrica da 72 cavalli. In questo caso i consumi dichiarati dalla casa giapponese toccarono il numero irrisorio di soli 3 litri ogni 100 km, valori simili a quelli di tanti scooter, facendo entrare questa vettura nella storia.
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