Se fin da bambini avere sognato di poter vivere realmente le avventure dei famosi Transformers, siete nel posto giusto! Lo hanno inventato sul serio, per davvero!
Per le nuove generazioni, il mito dei Transformers origina sicuramente dalla fortunata saga di Michael Bay, registra famoso per i suoi film spettacolari e spesso esagerati che nel 2007 ha realizzato una fortunatissima transizione cinematografica di questo franchise, accompagnato da sequel, spin-off dedicati ai vari personaggi e, inevitabilmente, tantissimi sognatori che sperano un girono di mettere le mani su un’automobile che diventa robot come nei film.
La verità però è che questo fortunato prodotto nasce già nel 1984 quando Hasbro e Takara Tomy, in collaborazione, lanciano i primissimi modelli di quei giocattoli che diventeranno i Transformers. Il concept di un’automobile normale – ma non solo anche di un camion dei pompieri o un’autoambulanza – che si trasformano d’improvviso in un robot umanoide è geniale ed origina sicuramente dalla cultura giapponese, permea di prodotti come questi.
Sono innumerevoli i franchise di manga, anime e fumetti in cui si vedono veicoli simili come Gundam, Mazinga o per rimanere nei tempi moderni Code Geass dove degli enormi robot noti come Knightmare vengono usati dalla nazione di Britannia per conquistare tutto il mondo. Con questo veicolo che state per vedere forse non conquisterete un paese…ma di sicuro monopolizzerete l’attenzione di chiunque!
Era solo questione di tempo prima che qualche azienda asiatica o americana mettesse in produzione un robot simile. Alla fine, l’ha spuntata la Tsubame Industries, azienda giapponese – manco a dirlo – che ha prodotto per prima un vero e proprio Transformers dalla incredibile costruzione. Il mezzo dal costo unitario di 3 milioni di euro è incredibile ma soprattutto nasce per una buona causa.
Il mezzo in questione si chiama Archax dal nome di un dinosauro del cretaceo. Si tratta di un androide dotato anche di ruote, da qui la possibilità di guidarlo come una vera e propria auto, alto ben tre metri e mezzo e pesante oltre tre tonnellate e mezzo di peso. Alla cabina di pilotaggio si accede tramite un portello posteriore, situato nella “schiena” del nostro gigante di ferro blu e giallo.
Nel video qui sotto potete farvi un’idea delle incredibili capacità operative del mezzo, un vero pioniere nel settore. La velocità massima di soli 10 chilometri orari non sarà esaltante, ma il veicolo nasce con lo scopo di venire utilizzato per esplorare lo spazio un po’ come una moderna Rover Lunare o per soccorrere le vittime in caso di disastri naturali; forse, siamo sulla buona strada per l’arrivo di una gamma di androidi simili capaci davvero di fare la differenza in questi campi.
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