HVO vs Diesel: emissioni, impatto ambientale e consumi, cosa scegliere

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Il mondo dei carburanti è in piena evoluzione, con l’HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) che emerge come una delle alternative più valide al diesel tradizionale.

Questo biocarburante, ottenuto da oli vegetali e grassi animali attraverso un processo di idrogenazione, promette di ridurre significativamente l’impronta ambientale rispetto al suo corrispettivo fossile.

Rispetto ambiente
Innovazione nei carburanti (FlopGear.it)

Un recente test condotto dall’ADAC, il rinomato automobile club tedesco, ha messo a confronto HVO e diesel su quattro auto diesel omologate per l’uso di biocarburanti, rivelando dati interessanti su consumi ed emissioni.

HVO vs Diesel: Il Confronto dell’ADAC

Secondo i risultati del test ADAC, il consumo di HVO si attesta leggermente superiore a quello del diesel tradizionale, con un incremento che varia dall’1% al 5% a seconda delle condizioni di carico del motore. Questa differenza è attribuita alla minore densità dell’HVO rispetto al diesel minerale. Tuttavia, le emissioni allo scarico risultano ridotte dal 2% al 5% quando si utilizza l’HVO – un miglioramento non trascurabile per la qualità dell’aria.

Rivoluzione carburanti
Auto cosa cambia con questa rivoluzione? (FlopGear.it)

Un dato ancor più rilevante emerge quando si considerano le emissioni di CO2 nel loro ciclo di vita completo: grazie alla sua produzione sostenibile, l’HVO può vantare una riduzione delle emissioni fino al 90% rispetto al diesel fossile. Ciò è dovuto alla cattura della CO2 durante la crescita delle piante da cui il biocarburante viene prodotto.

L’appello dell’ADAC ai costruttori automobilistici è chiaro: ampliare l’omologazione dei veicoli per consentire un uso più esteso dell’HVO potrebbe rappresentare un passaggio chiave verso una mobilità più sostenibile. Attualmente solo alcune vetture diesel sono autorizzate all’uso di questo biocarburante; una maggiore apertura potrebbe accelerare significativamente la transizione ecologica nel settore automobilistico.

Inoltre, esplorando la possibilità di miscelare HVO e diesel tradizionale in proporzioni fino al 26%, senza necessità di modifiche tecniche o autorizzazioni speciali dai costruttori, si potrebbe ottenere una riduzione fino al 20% nelle emissioni complessive di CO2. Tale approccio offrirebbe una soluzione intermedia efficace nell’immediato futuro per diminuire l’impatto ambientale dei motori diesel mentre ci avviciniamo gradualmente ad alternative completamente rinnovabili o all’elettrificazione totale del parco veicoli.

I risultati del test ADAC evidenziano come l’HVO possa giocare un ruolo cruciale nella riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti su strada. La sfida ora sta nell’ampliare accessibilità e accettazione sia tra i produttori che tra gli utenti finali per fare della mobilità sostenibile non solo un obiettivo ma una realtà quotidiana.

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