La mitica Honda sportiva si prepara a fare un ritorno da urlo: dagli anni novanta al duemila, ci siamo, i clienti non aspettavano altro…
Quante sportive leggendarie che ci hanno donato gli anni novanta in Giappone, non è vero? Dalla Mitsubishi Eclipse alla Honda Civic passando per le prime Mazda RX ed arrivando alla storica Subaru Impreza, i nomi sono tanti e lo spazio per elencarle tutte potrebbe non bastare in un singolo articolo, figuriamoci in poche righe! Un modello tra tutti, però, si prepara a fare il suo ritorno a furor di popolo.
Introdotta per la prima volta nel 1978 la Honda Prelude è una delle tante automobili giapponesi che hanno vissuto una seconda “epoca d’oro” nel corso degli anni novanta. L’auto nella sua quarta e quinta serie, due vetture che hanno coperto un decennio intero, ha suscitato enorme emozione negli appassionati delle cosiddette “nipponiche” uscite in quel periodo.
Particolarmente eccitante è stato il canto del cigno della quinta generazione, una vettura con propulsore a quattro cilindri in grado di ruggire con ben 200 cavalli di potenza complessiva. Insomma, un ritorno del modello sarebbe solo positivo per l’azienda: i clienti non aspettavano altro ed ecco che Honda, molto democraticamente, ha deciso di accontentarli.
Una nuova vita
La casa giapponese non si è voluta discostare troppo dalla linea originale del veicolo nel presentare la sua Honda Prelude di nuova generazione, la prima di questa fortunata saga a montare un propulsore elettrico oltre al solito motore termico potenziato a cui siamo abituati, ma andiamo con calma: l’auto dovrebbe arrivare nel 2026 e serviranno quindi due anni per poterla comprare e guidare anche in Italia.
Se esteticamente l’auto, salvo che per un paio di dettagli più “aggressivi” come le prese d’aria, gli specchietti “acuminati” ed i gruppi ottici che sembrano due occhi arrabbiati stilizzati, ricorda molto il modello di cui abbiamo parlato, totalmente diverso è il cuore pulsante del veicolo. Dovrebbe infatti essere condiviso con la sorellina Civic Type-R, essendo quindi un motore ibrido da 184 o 210 cavalli, a seconda dei casi, con trazione anteriore.
Il progettista del mezzo è Tomoyuki Yamagami che, pur sottolineando il richiamo della vettura alla tradizione del modello, ci tiene a parlare di un’auto “completamente futuristica” in grado di erogare i cavalli in modo più convincente grazie a dei sistemi elettronici ancora da scoprire. Quasi scontata la presenza del cambio automatico, vista la propulsione parzialmente elettrica. Da definire, invece, prezzo ed allestimenti. Ma per quello, siamo disposti ad aspettare…