Auto elettriche sotto accusa: arriva l’attacco del Governo, parole durissime sulla svolta green in atto
Il futuro dell’automotive è l’elettrico. L’inquinamento atmosferico è una piaga che va contrastata quasi con ogni mezzo e ridurre le emissioni derivanti dalle auto è diventata una priorità. Ecco perché la strada intrapresa è quella verso un futuro elettrico, con le auto a zero emissioni che possano far respirare il Pianeta.
L’Unione Europea si è già mossa in tal senso; non sarà più possibile dal 2035 produrre auto a combustione interna. Ecco perché i marchi automobilistici si stanno concentrando sempre più sulla realizzazioni di modelli elettrici o quantomeno ibridi che, in un futuro ormai vicino, diventeranno dominanti in listino.
Basti pensare alla Fiat che nel 2024 presenterà la nuova Panda elettrica, terzo modello del marchio dopo la 500e e la 600e. Anche l’Alfa Romeo è pronta a svelare il nuovo Suv elettrico Milano. Eppure non tutti sono concordi con questa svolta per il futuro. Pesanti sono le critiche del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini che nutre forti dubbi – tanto per usare un eufemismo – su questa svolta in futuro.
Auto elettriche, l’attacco di Salvini: parole durissime
Salvini ha nuovamente criticato questa svolta green fin troppo repentina, da lui definita un suicidio sociale, economico ed ambientale. Parole durissime quelle del vice premier che da Cagliari, dov’era presente in occasione della tappa dell’Italia del Si, ha attaccato in modo netto e deciso questa decisione di puntare tutto sull’elettrico. Un finto ambientalismo, così l’ha definito il vice Presidente del Consiglio che si è anche focalizzato sul dualismo tra Europa e Cina.
“Non è solo l’elettrico la soluzione” ha spiegato Salvini che ha definito un suicidio bannare le auto endotermiche mettendole fuori produzione a partire dal 2035. “Senza sostenibilità sociale ed economica non c’è quella ambientale” ha rincarato la dose Salvini sostenendo come sia a “rischio un settore industriale intero nel nome non del pragmatismo ma dell’ideologia“.
Guerra aperta, insomma, anche perché il leader della Lega evidenzia un altro focus, con chiara allusione alla Cina. “La Co2 è internazionalista, ha effetti zero la decarbonizzazione micro-localizzata se in alcuni Paesi al mondo è record per carbone bruciato“.
Reclama una scelta di buonsenso, Salvini che ha ribadito l’intenzione del suo partito che “si batterà per favorire la sostenibilità dell’ambiente garantendo pure quella sociale ed economica“. Salvini ha insomma dichiarato guerra aperta all’elettrico. “È impensabile – ha aggiunto – nel nome dell’elettrico e del green distruggere posti di lavoro e settori interi.“