Gianni Agnelli è tra le più grandi figure della storia del Novecento in Italia e per lui è nata un’auto davvero da favola.
La FIAT ha avuto nella propria storia una serie di personaggi leggendari, con Gianni Agnelli che è colui che ha permesso al marchio torinese di diventare leggendario e iconico. Il nome dell’Avvocato è diventato straordinario anche per merito della Juventus, imponendosi come l’uomo che ha saputo far tornare grande negli anni ’50 la Vecchia Signora.
Con lui come Presidente arrivarono i grandi danesi come Hansen e Praest, per poi essere un fedele uomo bianconero, pur senza essere il numero uno ufficialmente nei seguenti anni gloriosi. Il suo amore per Michel Platini fu unico, tanto da dichiarare apertamente che non avrebbe mai scambiato il francese per Diego Armando Maradona.
L’Avvocato era anche un grandissimo amante delle automobili, tanto è vero che riuscì a trovare l’accordo con Enzo Ferrari per l’acquisto del Cavallino Rampante a fine anni ’60. Agnelli però era un uomo che adorava anche la bella vita e per questo motivo aveva bisogno di un’automobile da poter utilizzare nei momenti di relax.
Dagli anni ’70 fino ai ’90, la Lancia era considerato come uno dei più grandi marchi della storia, capace di dare vita a una serie di automobili di lusso e soprattutto vincenti nei rally. Il WRC ha portato al trionfo delle icone straordinarie come la Stratos, ma non si può dimenticare nemmeno la Delta HF Integrale, ed è proprio una Delta che è stata modificata per Agnelli.
Nacque così la Lancia Delta Evo II, un modello che risulta essere unico nel proprio genere, con l’Avvocato che parlò di questo modello come quello che lo avrebbe portato in vacanza a Saint Mortiz. Non poteva però essere un’auto come tutte le altre, ma avrebbe dovuto rappresentare un veicolo di lusso e di qualità, con la Delta Evo II che era una cabrio.
Un modello eccellente che inoltre si presentava con un favoloso motore da 2000 di cilindrata che aveva modo di erogare la bellezza di ben 250 cavalli. Dunque non era solamente un’auto adatta per le vacanze e per poter passeggiare sulla strada, ma si era di fronte a un vero e proprio bolide classico di quegli anni in casa Lancia. Quel veicolo però fece battere il cuore di Agnelli solo per l’estate del 1992, prima di diventare parte integrante della leggenda di un marchio iconico come quello piemontese.
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