Grandi novità in vista per una Formula E che mette in evidenza la necessità di cambiare diversi aspetti del proprio regolamento.
Non solo il segmento elettrico è in grande crescita per quanto riguarda le automobili di serie, ma anche nel mondo delle corse stanno cambiando tante cose. La Formula E è una competizione che ormai riscuote sempre maggiore interesse da parte dei fan, con la prima gara dell’anno che ha generato molte discussioni.
Dopo aver gettato alle ortiche il titolo mondiale nel 2023, con Pascal Wehrelin che è stato in vetta alla classifica generale per gran parte della stagione, la Porsche riparte con un bel successo. In terra messicana si è potuto ammirare un Wehrelin in grande spolvero, tanto da battere con un buon margine sia Buemi in Envision che Cassidy in Jaguar.
La casa tedesca punta a vincere un titolo che sarebbe indubbiamente molto importante per la propria storia e per il proprio blasone. La Formula E è in grande crescita e sono moltissimi coloro che seguono le gare in tutto il mondo, peccato però che ci siano ancora troppi problemi nella gestione della gara.
L’Attack Mode sembrava poter essere di grande aiuto, considerando infatti come avrebbe attivato una ulteriore potenza che per un massimo di otto minuti, divisi in due tranche, avrebbe portato la monoposto da 300 kW a 350 kW. Peccato che nessuno in questi due anni di Gen3 ha mai tratto alcun beneficio. Questo sistema lo si può attivare solo in un punto, di fatto prendendo la larga la curva e perdendo così del tempo, ma una volta con la monoposto più potente, i piloti non possono spingere per non sprecare troppa batteria.
Formula E: pronti gli Attack Charge
Ecco perché dopo tanto è giunto ormai il momento di abbandonare questa idea che non ha portato a nulla di buono in Formula E. I piloti e le scuderie erano obbligate ad aumentare la potenza della propria monoposto, altrimenti non si sarebbe mai nemmeno lontanamente sognati di sfruttarla.
Per questo motivo è giunto il momento di attuare il grande cambiamento che porterà alla nascita dell’Attack Charge. Si tratta di una novità che doveva essere attuata già alla fine del 2023, ma che alla fine non è partita nemmeno con il 2024. La motivazione era dettata dal fatto che le tecnologie non erano ancora pronte per poter dare vita a una gara completa di Formula E.
L’Attack Charge funziona esattamente con il pit stop della Formula 1, solo che in questo caso non si devono cambiare le gomme, ma si aggiunge energia. La sosta sarà di 30 secondi, con la possibilità di aggiungere un massimo di 5 kWh, il che garantirà così un aumento di batteria tra il 10 e il 15%.
Non tutti i piloti sono però convinti di questa novità, soprattutto quelli che hanno fatto della gestione della gara il loro punto di forza. Proprio Wehrelin ha spiegato, come riporta formulapassion.it, come questi pit stop andranno a rivoluzionare completamente le gare della Formula E. Sarà necessario dunque attuare nuove strategie, magari spingendo maggiormente fin dall’inizio, con la gara che sarà così divisa in due. Le novità spaventano sempre, ma l’Attack Mode è senza dubbio uno strumento ormai superato.